26 giu – Due genitori del Burkina Faso, residenti a Forlì, sono indagati dalla Procura per lesioni gravi procurate a una figlia minorenne, sottoposta al ritorno per le festività nel suo paese d’origine a clitoridectomia, vietata nel nostro Paese dalla legge 7 del 9 gennaio 2006.
Richiesta al Gip. Il Sostituto procuratore Marco Forte e il Procuratore Sergio Sottani hanno richiesto al giudice il rinvio a giudizio per un fatto che non è avvenuto nel territorio italiano, ma di cui sono venuti a conoscenza la scuola della bambina, un’amica della figlia, una pediatra e l’autorità giudiziaria.
Il fatto. I due genitori sono accusati di lesioni gravi nei confronti della figlia, una bambina che frequenta una scuola forlivese. In occasione delle festività natalizie del 2010-2011 la piccola, insieme ai genitori, era tornata nel suo villaggio nel Burkina Faso dove la pratica dell’escissione totale o parziale (come nel caso) del clitoride è ancora molto diffusa. (…)
Dal 2006, però, in Italia sono vietate le pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili per disposizioni conseguente a principi di tutela della donna dell’Onu. Le pratiche di mutilazione degli organi genitali sono la clitoridectomia, l’escissione e l’infibulazione. Le disposizioni si applicano anche se il fatto è commesso all’estero da cittadino italiano o da straniero residente in Italia. (…) Corriere Romagna
Spagna: condannato a 12 anni per infibulazione delle due figlie
Germania: condanne fino a 15 anni per le mutilazioni genitali femminili
Italia, Bimbe infibulate: genitori assolti «perché il fatto non costituisce reato»