23 giu – Si è svolto a Palermo il gay Pride, una parata di carri e dei flash mob. Molti i politici in prima fila, a cominciare dal leader di Sel Nichi Vendola. Gli organizzatori hanno annunciato la presenza, tra gli altri, del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e del sindaco Leoluca Orlando.
La parata ha sfilato, tra carretti siciliani rivisitati e persino una Triumph Spitfire, dal Foro Umberto I fino ai Cantieri culturali della Zisa, che sono stati in questi dieci giorni il quartier generale del Pride.
In un altro spazio della citta’, il parco Ninni Cassara’, ‘ il ‘family day’, organizzato da un gruppo di associazioni cattoliche. Ma “non in una logica dello scontro”, ribadisce la Conferenza dei vescovi siciliani che avverte: “La giornata della famiglia non deve essere contro qualcuno. Basta fronti contrapposti”.
“La stagione dei diritti non puo’ attendere oltre”, afferma Vendola. “Il Family day dovrebbe abbracciare il Gay Pride perche’ stiamo difendendo la possibilita’ che i progetti d’amore vengano irrobustiti dall’esercizio dei diritti di cittadinanza”, ha aggiunto il leader di Sel, secondo il quale “il Family day dovrebbe sposare il Gay Pride”.
Commentando la nutrita presenza di esponenti del centrosinistra al Pride di Palermo, Vendola ha aggiunto: “Bisogna essere conseguenti. Nelle piazze spesso siamo stati uniti. Se il centrosinistra si unisce anche in Parlamento l’Italia potra’ dotarsi di strumenti normativi nuovi che schiudano le porte all’esercizio pieno dei diritti”.
E un messaggio e’ stato inviato anche dal segretario del Pd Guglielmo Epifani: “Questo Parlamento deve assumersi la responsabilita’ di scelte chiare e forti”. Nel quartetto di madrine della manifestazione figurano, Maria Grazia Cucinotta, Eva Riccobono, Vladimir Luxuria e Barbara Tabita. “Palermo -ha detto Titti De Simone, presidente del coordinamento del Pride- ha dimostrato in questi giorni di essere una capitale europea, una capitale dei diriti”.