20 giu – I 6 violenti recidivi che a dicembre massacrarono a calci il povero guardalinee olandese se la caveranno con pene dai 12 ai 24 mesi di riformatorio. L’aggravante dell’odio razziale anti-olandese che la destra aveva segnalato non è stato accolto dai giudici che pur ammettendo la brutalità dell’atto lo hanno ridotto a omicidio colposo sostenendo che non c’era l’intenzione di uccidere.
Eppure i video testimoniano bene che i killer, che erano già stati segnalati come picchiatori, pur vedendolo sanguinare, avevano continuato a colpire duramente l’uomo alla testa e a insultarlo.
Unica condanna di media rilevanza è stata quella inflitta a Hasan D., padre di uno dei delinquenti, che era entrato in campo per unirsi al linciaggio.
La difesa, che addirittura, aveva cercato di addossare la colpa alla vittima, affermando che la morte era dovuta ad un difetto genetico e non alle botte, cercherà un’ulteriore riduzione della pena.
Delusa la destra che subito sottolineò che la squadra dei violenti, composta da giovani di origine straniera (perlopiù marocchina) era già nota per i pestaggi e aveva chiesto pene esemplari.
Geert Wilders disse: “E’ ancora una volta un problema di marocchini – disse esplicitamente – non un problema legato al mondo del calcio, come si vuol far credere. Vogliamo giustizia!”. Non c’è stata. mattinonline.ch/