Carceri, Cancellieri: unica soluzione è l’amnistia

cancellieri19 GIU – “E’ giusto che sia il Parlamento a decidere qualsiasi provvedimento di clemenza, ma io credo che sarebbe l’unica soluzione, la strada maestra, per respirare un attimo e poter ripartire bene”.

Lo ha detto a Radio Radicale il ministro della giustizia Annamaria Cancellieri a proposito delle carceri. Carceri che continuano a scoppiare:al 31 maggio scorso i detenuti erano quasi 66mila (65.886) a fronte di una capienza di 46.945 posti e 24.342 in attesa di giudizio.

“Al di là delle considerazioni che appartengono al Parlamento e che sono strettamente politiche e quindi è giusto che sia il Parlamento a decidere qualsiasi provvedimento di clemenza, io credo – ha detto Cancellieri a Radio Radicale – che sarebbero l’unica soluzione, la strada maestra, per respirare un attimo e poter ripartire bene. Però il problema è squisitamente politico e non mi appartiene, ma sarebbe la soluzione tecnica più semplice e più efficace”.

Per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri bisogna partire “da una nuova prospettiva culturale che consideri la pena detentiva carceraria solo una fra le plurime opzioni possibili, cui debba farsi ricorso solo come extrema ratio“. Così il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, intervenendo al question time di oggi alla Camera.

In questo senso, ha detto ancora il ministro, “la limitazione degli ingressi può essere perseguita attraverso il ricorso” a “pene detentive non carcerarie (detenzione domiciliare e lavoro di pubblica utilità), concedibili già nella fase di cognizione all’esito del processo”.

“Io non posso che rivolgere un saluto a Marco Pannella – ha detto poi la Guardasigilli con riferimento allo sciopero della fame e della sete del leader Radicale – e apprezzarne la capacità di lottare sempre in maniera molto civile, perché le sue battaglie sono sempre veramente di grande spessore. Lui lotta in questo modo, io mi impegnerò al massimo – ha assicurato Cancellieri – perché la giustizia e soprattutto i diritti dei cittadini vengano tutelati”.

5 thoughts on “Carceri, Cancellieri: unica soluzione è l’amnistia

  1. Hai ragione Ministra . Mi auguro che gli svaligiatori di alloggi trovino le case giuste., che i violentatori trovino sulla loro strada donne con le palle che gli sparino in mezzo alle gambe: RAGAZZE FATTE CORSI DI JUDO E KARATE. VISTO CHE I POLIZIOTTI NON POSSONO DIFENDERCI DIFENDIAMOCI DA SOLE I DIRITTI DEI CITTADINI IN ITALIA CARA MINISTRA SONO UNA PRESA PER IL C. O E LE PAROLE CHE PRONUNCIATE SONO FUORI POSTO E FASULLE .

  2. Ripeto quello che ho scritto per un altra notizia sulle carceri….
    La cina porta i suoi carcerati (non importa se cinesi o stranieri ) a lavorare nelle grandi ditte al di fuori della cina se hanno 10 anni da scontare lavorano 5 anni e poi sono liberi. Senza stipendio ma lavorando si guadagnano vitto e alloggio in un campo fatto per loro. Alla fine dei lavori gli stranieri ritornano nella loro patria con espulsione dalla Cina e i cinesi in casa loro. Testimone oculare di tutto questo. trovo sia un´ottima soluzione…..ma il governo a queste soluzioni non ci pensa ?

  3. No signora Cancellieri, non è l’unica. L’amnistia è sempre un grave torto verso le vittime oltre al fatto di vanificare il lavoro delle forze della polizia e di rimettere in circolazione individui pericolosi. Visto che la maggior parte dei carcerati sono stranieri si possono creare nuove strutture esterne sorvegliate in campi dove i carcerati possono vivere e lavorare. Una volta si chiamavano campi di concentramento o gulag o centri di rieducazione cinesi. Ma senza arrivare a quei livelli, si possono trovare soluzioni adeguate senza rimetterli in libertà. Basta un po’ di volontà e liberarsi di pregiudizi buonisti che sono fuori luogo.

  4. Credo invece che la soluzione più logica e veloce senza rimettere per strada una masnada di persone che entro qualche mese rientrano sarebbe quella di concordare il mantenimento nello loro carceri i condannati stranieri. ci costerebbe di meno in quanto negli altri paesi il costo di un detenuto è circa la metà di quello in Italia, avremmo quindi un risparmio e la possibilità di rimandare a casa le persone che sono state condannate e che comunque ci ritroveremo in casa dopo lo sconto della pena in questo modo si potrebbero rimpatriare senza problemi e poi nn consentire il rientro in quanto visti i precedenti definiti persone non desiderabili, vi sembra una prassi più complicata del’amnistia? sinceramente non lo credo.

    1. sono d’accordo, già non c’è la certezza della pena, i delinquenti sono tanti e troppi stranieri.. li rimandassero a casa loro, le carceri basterebbero per i delinquenti italiani.. e ci costerebbero molti milioni in meno, l’amnistia che i radicali continuano a proporre metterebbe in circolazione un mare di delinquenti che nel giro di pochi giorni tornerebbero a delinquere, nuovi processi nuove pene, e altri soldi per lo stato.

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