Cara Kyenge, “lei è italiana come noi siamo congoloidi”

KYENGE GIURAMENTO 201305051625-800-giuramento_kyenge1Lettera aperta  alla ministra  della disintegrazione: Ancora non riesco a capacitarmi e non  perchè è nera, anzi, adoro i neri, ma per aver giurato il falso sulla nostra Costituzione e per le sue esternazioni che son una vera istigazione all’odio razziale

Mai e poi mai  nella storia di questa ex Repubblica, si è olttrepassato i limiti della dialettica politica civile esasperando gli animi e soprattutto le lingue a causa di un politico.

Per questo la ministra o chi la manovra, si dovrebbe fare delle domande e soprattutto dovrebbe prima scusarsi con i Cittadini Italiani per averli ripetutamenti insultati definendoli “meticci”.

La conoscenza della lingua è una delle prerogative delle regole basilari per meritare la cittadinanza in qualsiasi Paese del mondo. E visto che  in questo giuramento e in questa sua definizione è la prova provata di chi non conosce la lingua italiana non avrebbe dovuto avere il sacrosanto diritto di CITTADINANZA in Italia. 

Cercherò di spiegargli con questa lettera (riconosco la presunzione), ciò che gli italiani e non gli italioti, pensano in merito alle sue offese (meticci) e alla strenua offensiva sullo Ius soli, e lo farò facendogli conoscere ciò che dovrà avvenire quanto prima anche in Italia, e cioè, l’attuazione del ” Protocollo di Hérouxville”:

Non sorprendetevidi quello che per noi è normale” Questo è il “Protocollo di Hérouxville”; erano solo delle norme per facilitare l’integrazione di tutte quelle persone che avevano intenzione di stabilirsi lì. In particolare volevano informare i nuovi arrivati che lo stile di vita che si erano lasciati alle spalle nel loro paese natale non poteva essere trasferito da loro e che avrebbero dovuto adattarsi alla loro nuova identità sociale.

Queste le Norme:

Le nostre donne Noi riteniamo che uomini e donne abbiano lo stesso valore. Ciò premesso noi crediamo che una donna possa:guidare una macchina, votare, firmare assegni, ballare, decidere per se stessa, esprimere le sue proprie idee, vestirsi come gli piace rispettando naturalmente la decenza democratica, andare in giro da sola in luogo pubblico, studiare, avere un lavoro, avere delle sue proprietà e qualunque altra cosa possa fare un uomo. Queste sono le nostre regole e il nostro modo di vivere.
Ma, perseguitare, maltrattare, opprimere, reprimere, abusare, violentare, picchiare, infibulare, o peggio ancora, ucciderle donne in lapidazioni pubbliche o bruciarle vive non fa parte delle nostre norme di vita.

I nostri bambini

Ci si aspetta che i nostri figli frequentino scuole pubbliche o private per assicurare il loro sviluppo sociale ed aiutarli ad integrarsi nella nostra società. Nessuna forma di violenza verso i bambini è accettabile. Nessuna imposizione per conoscere a memoria la  nostra Costituzione, e  non viene dato loro, nessun arma in premio.

Le nostre festività

Noi ascoltiamo musica, beviamo bevande alcooliche in luoghi pubblici o privati, scherziamo ridiamo cantiamo e balliamo e alla fine di ogni anno decoriamo un albero con palle colorate, fili d’argento e luci. Tutto questo si chiama normalmente “decorazioni natalizie” o anche “albero di natale”.Ci permette di rallegrarci nel rivivere il nostro retaggio nazionale. Questa non è necessariamente una festa religiosa. Queste festività sono autorizzate in pubblico, nelle scuole, Istituzioni e anche in privato.

Il nostro Servizio Sanitario

Nelle nostre case per anziani uomini e donne vengono curati da uomini e donne competenti. Facciamo notare che non esiste legge votata democraticamente che vieti che un uomo curi una donna o una donna curi un uomo. Nei nostri ospedali, poliambulatori e dispensari medici, donne possono curare uomini e donne, analogamente ai dottori maschi. Lo stesso principio si applica per gli infermieri, pompieri e paramedici. Questo personale competente non deve chiedere permesso per effettuare trasfusioni o qualunque altra cosa necessaria a salvare una vita. Da tempo è concesso agli uomini di entrare in sala parto per assistere alla nascita dei loro figli. Sono stati con le loro mogli a corsi prenatali per aiutarle in questo compito. Nei luoghi già menzionati vengono dati ai pazienti cibi tradizionali. C’è spesso musica in sottofondo. Ci sono settimanali o giornali a disposizione e ogni altro strumento multimediale che mostra il nostro spirito di comunità e il nostro modo di vivere.

La nostra educazione

Nelle nostre scuole uomini e donne, personale regolarmente abilitato, insegnano ai nostri figli. Gli insegnanti maschi e femmine possono insegnare a ragazzi e ragazze senza alcuna discriminazione sessuale. Non devono vestirsi in maniera particolare per i loro compiti. Nelle nostre scuole i ragazzi non possono portare nessuna arma vera o giocattolo, simbolica o meno. I ragazzi possono cantare fare sport o giochi di gruppo. Per promuovere il decoro ed evitare tutte le discriminazioni alcune scuole hanno adottato una divisa standard che viene fortemente consigliata.  Negli ultimi anni per evitare influenze o orientamenti religiosi non esistono luoghi disponibili per la preghiera o altra forme rituali. Inoltre in molte delle nostre scuole non è permesso pregare. Insegniamo molta scienza e poca religione. Nei nostri edifici scolastici sia pubblici che privati generalmente alla fine dell’anno potrete forse vedere “decorazioni natalizie” o “alberi di natale”. I bambini potrebbero anche cantare “canzoncine natalizie”, se lo desiderano. Molte delle nostre scuole hanno delle mense che servono cibi tradizionali. Gli studenti possono decidere di mangiare altrove.  Nelle nostre scuole è insegnata la storia del Quebec. Ci sono anche lezioni di biologia.

I nostri sport e gli svaghi

Da lunghissimo tempo ragazzi e ragazze hanno fatto gli stessi giochi e spesso insieme. Per esempio, se voi veniste a casa mia noi potremmo mandare i ragazzi a nuotare insieme in piscina; non sorprendetevi di quello che per noi è normale. Potreste vedere uomini e donne sciare insieme sulla stessa collina nello stesso tempo; non sorprendetevi di quello che per noi è normale. Vedreste anche uomini e donne giocare insieme a hockey; non sorprendetevi di quello che per noi è normale. Nelle nostre piscine pubbliche abbiamo bagnini sia maschi che femmine per la nostra sicurezza, per proteggerci da un eventuale annegamento. Non sorprendetevi di quello che per noi è normale. Tutte le leggi in essere che permettono queste cose hanno seguito un processo democratico. Dovreste apprezzare questo nuovo stile di vita e condividere le nostre abitudini e i nostri costumi.

La nostra sicurezza

Il nostro immenso territorio è controllato da poliziotti maschi e femmine della “Surete du Quebec”. Essi hanno sempre potuto interrogare, consigliare, contestare o comminare multe a uomini e donne. Non si può nascondere il proprio viso poiché deve essere [sempre] possibile indentificarvi in pubblico.

L’unica volta che ci si può mascherare o coprire il viso è durante Halloween o per il Carnevale. Questa è un’abitudine religiosa tradizionale alla fine di ottobre che celebra il giorno di Ognissanti, in cui i bambini si travestono e vanno di porta in porta a chiedere caramelle e offerte. Tutti noi accettiamo di venire fotografati e che la foto venga collocata sulla nostra patente, scheda sanitaria e passaporto. Un effetto della democrazia.

Il nostro posto di lavoro

Gli impiegati devono rispettare le leggi governative che riguardano le condizioni di lavoro. Queste leggi includono giornate di ferie ben note e accettate in anticipo da tutti gli impiegati. Queste condizioni di lavoro sono negoziate democraticamente e una volta accettate vengono rispettate dalle controparti. Nessuna legge o condizione lavorativa impone al datore di lavoro di fornire un posto per la preghiera o il tempo per queste attività durante l’orario di lavoro. Vedrete anche uomini e donne lavorare fianco a fianco. Portiamo, se richiesto dalla legge, elmetti di sicurezza nei luoghi di lavoro.

I nostri affari

I nostri affari sono governati da leggi municipali, provinciali e federali. Nel lavoro uomini e donne lavorano insieme e servono la clientela sia che siano uomini o donne. I prodotti venduti possono essere di qualsiasi tipo. Per esempio gli alimentari devono essere approvati da diversi enti governativi prima di poterli offrire al pubblico. Si può osservare nello stesso negozio diversi tipi di carne, per esempio bue, pollo maiale e agnello.

Altri negozi offrono alla loro clientela la sede e il materiale per una palestra.
Questi ambienti hanno finestre così da consentire ai clienti di guardare fuori mentre fanno esercizio. I clienti sono uomini e donne vestiti nel modo giusto per fare sport.

Le nostre famiglie

Vi renderete conto che entrambi i genitori provvedono ai bisogni dei bambini e che entrambi condividono la stessa autorità. I genitori possono appartenere alla stessa razza oppure no, venire dallo stesso paese oppure no, avere la stessa religione o no, anche essere dello stesso sesso oppure no.

Se un ragazzo o una ragazza vuole sposarsi essi possono, anzi hanno la libertà di scegliere chi sarà il coniuge. Il processo democratico si applica per assicurare tutte le libertà di scelta a tutti.

Nelle nostre famiglie ragazzi e ragazze mangiano insieme alla stessa mensa e mangiano lo stesso cibo. Possono mangiare ogni tipo di carne, verdura o frutta. Non si nutrono solo carne o solo verdura: possono mangiare entrambi contemporaneamente per tutto l’anno.

Altri punti

Potete anche vedere delle croci [in luogo pubblico] che ci ricordano il nostro passato. Fanno parte integrante del nostro patrimonio storico e come tali devono essere considerate.
Pubblicare tutte le leggi e le norme del Municipio di Hérouxville sarebbe un compito noioso.

Le norme qui pubblicate sono solo un esempio. I nuovi venuti in questa regione possono confrontarsi così con noi prima di decidere di stabilirsi qui.

Certamente, in quanto siamo stati eletti [ dal popolo] daremo ai nuovi venuti la sicurezza che le situazioni da cui sono fuggiti nel loro paese non succederanno nella nostra area.
Di conseguenza la tranquillità con cui viviamo sarà sempre in essere.
Deve essere ben chiaro che ogni persona o persone, gruppi legali o no che vorranno modificare le nostre abitudini o costumi non potranno farlo senza sottostare ad un referendum che segua tutte le leggi in essere nelle nostre città o municipalità.

Questi referendum saranno tenuti a spese dei richiedenti.
Firmato congiuntamente dal Sindaco e 6 consiglieri di Hérouxville, tutti eletti Democraticamente

Io credo, che tale “protocollo” contenga una colossale dose di buon senso e, debitamente adattato alle realtà italiane, potrebbe essere adottato anche dai nostri Comuni e porterebbe coesione sociale contro l’istigazione all’odio razziale delle sue fandomie.

Armando Manocchia

Nella foto il solenne spergiuro della Kyenge

11 thoughts on “Cara Kyenge, “lei è italiana come noi siamo congoloidi”

  1. La ministro Kyenge si stà vendicando e stà vendicando tutti
    gli extracomunitari d’italia. Approfitta dell’idiozia che ci pervade a tal punto di farla diventare ministro per ottenere delle agevolazioni che la suo paese neanche conoscono. La vedi in tv ed ha la faccia di colei che dice: mi avete messo qui e mo sò cazzi vostri……..
    Il suo disegno è chiaro,non si parla solo di favorire l’integrazione,si tratta di approfittare dell’incapacità politica attuale per ottenere concessioni che diventeranno vere e proprie leve da utilizzare per prendere il sopravvento. Siamo invasi da gente dell’est europa che ne combina di tutti i colori,non si vede un negro lavorare da nessuna parte eppure lei vuola aprire una vera e propria corsia preferenziale per far arrivare qui tutti i nuovi italiani.
    Io lo dico ora: ci siamo salvati fino ad ora dai problemi razziali veri,da oggi in poi grazie a questa ministro falsa e spergiura ci ritrvoeremo ad affrontare rivolte razziali perchè capirai,tutti sti disperati si sentiranno cosi tutelati da trovare il coraggio pure di manifestare per ottenre diritti che manco a casa loro avevano.

  2. mi piacerebbe sapere chi ha votato x questa e la canoista???? ma che ci fanno questi personaggi nella politica?? la nera vorrebbe autorizzare la bigamia in italia e ancora un pò l’infibulazione femminile, ma noi abbiamo una ns cultura, una ns storia, un paese in crisi e arriva questa che vuole far entrare in italia tutti gli immigrati……di questo passo l’italia sprofonderà in mare!!!! ancora un pò saremo costretti noi ad immigrare……roba da matti!!!!!

  3. Nei discorsi razziali che continuano a nascere ci sono almeno 2 stranezze:
    1) è la continua richista di dititti, da persone che nel loro paese non ne avevano (e non ne hanno avute neanche le loro generazioni precedenti), pertanto sono dovute fuggire per sopravvivere.
    2) dal momemento che vengono raccolti in mare vengono trattati dai nostri “ragazzi” come loro fratelli, gli viene dato di tutto e di più, cosa che i loro governanti a parenti non hanno mai fatto. Siamo quasi ridotti alla fame, e continuiamo a farlo( vedi gli sbarchi di questi gioni).

    Io sono convinto che tutti hanno dei diritti, forse anche tutti gli ITALIANI che da anni fanno sacrifici sia per loro che per gli altri.

  4. Le cose allucinanti che succedono nel nostro paese sono di voler, attraverso le più squinternate proposte, fatte dai patriottici ex comunisti, rimasti tali anche dopo aver cambiato quattro sigle , di voler che gli italiani cambino il loro modo di essere e di vivere in funzione alle esigenze di gente che per usi, costumi, razza, lingua, religione sono agli antipodi del nostro vivere. Stanno cercando di far vedere tutte le debolezze nostre e i diritti che regalano agli invasori questi dicono: MI DOVETE, HO DIRITTO. Bene cari italioti fatevi mettere i piedi in testa . Non dovete andare in chiesa ma in mosche, non dovete feesteggiare il Natale e le altre feste comandate, non dovete portare croci al collo ect cercate di studiare l’arabo che sarà la vostra futura lingua. Tutto questo per non disturbare la sensibilità dei nuovi arrivati LORO SI CHE HANNO I DIRITTI . Vero ministra?

  5. Perfetto! Totalmente d’accordo vorrei cheanchequi in italia ci fosse lo stesso.

  6. La Legge n° 91/1992,, dispone altri metodi per acquisire la cittadinanza.
    Innanzitutto vi è la possibilità per lo straniero di acquisire la cittadinanza sposando un cittadino italiano e risiedendo sul territorio del nostro Paese per almeno 2 anni dalla data di celebrazione delle nozze, ovvero dopo tre anni dalla data di celebrazione delle nozze se i coniugi risiedono all’estero. quindi la sra ministro è cittadina italiana a tutti gli effetti

    1. Rispondo a Teresa: La ministra c he dici tu, puö essere anche italiana sulla carta, ce ne sono tanti in Italia a cui Hanno regalato la cittadinanza. Ma ti pare che la stessa parli da Italiana, pensando per primo al bene del paese che l’ha ospitata??? A me non pare

    2. Già basta avere nun altro colore di pelle, giallo, nero, arancione e passano per esotiche e gli italiani scende il cervello in un altro posto.
      Ditemi adesso che non ho Ragione

  7. Se è furba, e finora non vi è motivo di pensare diversamente, si dimette al più presto.

    1. NO GUARDA…E’ MOLTO FURBA!!!! ANCHE TOSTA…E NON LO FARA’ MAI…PROPRIO PERCHè MOLTO FURBA.

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