15 giu – Ha violato il divieto di comunicare attraverso la rete internet. Ed e’ per questo che, su richiesta del sostituto procuratore Luca Tescaroli, il gip Carmine Castaldo ha disposto la revoca del regime degli arresti domiciliari e, contestualmente, la custodia cautelare in carcere per Mirko Viola. Quest’ultimo, coinvolto nell’indagine sul sito neonazista “Stormfront”, oscurato al termine delle indagini della Digos di Roma e della Polizia postale, era stato condannato lo scorso giugno alla pena di due anni e 8 mesi di reclusione per “aver promosso e diretto un movimento di estrema destra, finalizzato all’incitamento, alla discriminazione ed alla violenza per motivi razziali ed etnici“.
Alla base della decisione dell’autorita’ giudiziaria ci sono alcune e-mail inviate da Viola alla societa’ datrice di lavoro. L’8 aprile scorso Viola, con modalita’ ancora in corso di accertamento, nello stesso giorno della emanazione della sentenza di condanna a suo carico, aveva anche spedito una cartolina al presidente della Comunita’ ebraica Pacifici, recante una citazione latina delle “Elegie” di Properzio, un testo con il quale si afferma la superiorita’ delle leggi “indotte dal sangue” rispetto a quelle applicate dalla giustizia.
Questa mattina gli agenti delle Digos di Roma e Milano e della Polizia postale hanno eseguito il provvedimento, sulla base del quale Viola e’ stato poi rinchiuso nella casa circondariale di S.Vittore. Nel corso della perquisizione dell’appartamento milanese dove Viola si trovava agli arresti domiciliari e’ stato trovato e sequestrato materiale informatico.