12 giu – I sindacati greci del settore pubblico e privato, Gsee e Adedy, hanno proclamato uno sciopero generale per domani per protestare contro la chiusura, senza preavviso alcuno, della radio televisione pubblica greca Ert e il licenziamento dei suoi 2.700 dipendenti. “L’oscuramento della Ert equivale a un colpo di stato”, si legge nel comunicato dell’unione sindacale Gsee che denuncia “la persistenza, in seno al governo, della volontà di assumere decisioni antidemocratiche estreme”. Giornalisti, pubblico impiego e i marittimi hanno assicurato il loro sostegno allo sciopero.
Intanto i giornalisti della Ert continuano a mandare in onda i loro programmi sulle frequenze del digitale terrestre e in streaming su internet. Sostenuti da migliaia di manifestanti che si sono riuniti davanti alla sede della radiotelevisione a Aghia Paraskevi, a nord di Atene, i giornalisti hanno continuato a trasmettere per tutta la notte e hanno utilizzato le trasmissioni per protestare contro la decisione dell’esecutivo di chiudere l’emittente e mandare a casa i suoi 2.700 dipendenti.
Il direttore generale della Ert, Emilios Latsios, avrebbe ingiunto ai dipendenti di abbandonare l’edificio – si legge sul sito online di Ekathimerini – pena l’arresto per occupazione illegale di un edificio. Per il momento non vi è stato alcun intervento da parte della polizia. L’Unione dei giornalisti di Atene (ESIEA) ha convocato uno sciopero di protesta di 48 ore a partire dalle 6 di questa mattina per tutte le stazioni tv e radio per protestare contro la chiusura dell’Ert. I giornalisti della stampa sciopereranno domani per 24 ore.
Nella serata di ieri la polizia greca ha neutralizzato il principale trasmettitore situato sul monte Hymette, ad est di Atene. La decisione della chiusura ha creato anche una grave frizione all’interno della coalizione di governo diretta dal premier conservatore Antonis Samaras: due dei tre partiti della coalizione si sono opposti alla chiusura e hanno annunciato che voteranno contro quando il decreto sarà presentato in Parlamento per l’approvazione.
Questo intervento radicale e senza precedenti del governo greco è stato annunciato senza preavviso nel momento in cui i rappresentanti della troika si trovano ad Atene. “E’ uno choc assoluto”, ha commentato uno dei giornalisti della redazione, Pantelis Gonos, “il governo, senza consultazioni né discussione ha preso tutti in contropiede, annunciando la sospensione dalla mezzanotte”, ha spiegato.