10 giu – Il 23 ottobre 2010 il deputato dell’Italia dei Valori Antonio Borghesi propose di limitare almeno un po’ quell’indecente caterva di privilegi di cui gode vergognosamente la casta politica italiana (un bubbone malefico che piaga il corpo della Patria) seminando i solchi eterei di quell’antro di bigia sordidezza parlamentare con una fioritura di parole… <<Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno – ce ne sono tre – e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese…>>… che appassirono ben presto nella paludosa fanghiglia incravattata di coscienze putrefatte: 498 voti contrari e solo 22 a favore!
Ma questo episodio, che spero prima o poi possa essere insegnato in tutte le scuole della “Repubblica” come testimonianza del valore abietto dei loschi figuri ai quali é affidato il destino del nostro popolo, dimostra anche che sono dei gran furbacchioni con gli ideali ben legati al cordone ombelicale dell’interesse materiale. Certo, nessuno in cuor suo ne ha mai dubitato, lo so, ma credo che fosse importante ribadirlo perché con tutto quel chiacchierume buonista che questi “valentuomini”(1) sbavano ogni volta che devono obbligarci ad accettare le loro disastrose decisioni (che casualmente ledono sempre gli interessi degli altri) potremmo essere indotti a considerarli o dei deficienti (in fondo basta vedere come stanno riducendo questa nazione!) o degli esseri che non partecipano della nostra fangosa natura umana, una rugiada di nuvolette di spiritualitá angelicale colme di amore per il prossimo. E invece altro che svolazzamenti celestiali tra la nobiltá dei valori umanitari! Questi sono proprio delle pozzanghere di bassa umanitá! Appena hanno sentito qualcuno che metteva in discussione il sistema parassitario che gonfia in modo assolutamente ingiusto i loro conti correnti si sono mamelicamente stretti a coorte dimenticando immediatamente i patetici e squallidi schieramenti nei quali si dividono quotidianamente per il fasullo teatrino “democratico” da dare in pasto al “demos” bovino e marciando sotto il vessillo del “particulare” sulle convergenze parallele hanno eretto una testuggine di scudi graniticamente compatta quasi all’unanimitá per tutelare quel proprio benessere personale cosí malamente guadagnato…<<Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno – ce ne sono tre – e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio>>. Campa cavallo!
Ma allora io chiedo proprio a questi parrucconi. Visto che avete dimostrato chiaramente che siete delle persone con un senso pratico cosí ben sviluppato da non provare assolutamente vergogna arricchendovi in un modo cosí squallido e che una vera democrazia non avrebbe mai tollerato, perché volete imporre uno spirito di abnegazione umanitaria che nemmeno voi possedete ai normali cittadini?
Come vi permettete di esigere da un italiano che ha lavorato duro sul serio per decenni pagando le dovute e onerose tasse di essere soddisfatto di dover sopravvivere con una misera pensione di 500 euro mentre voi sperperate i nostri soldi non solo per i vostri lauti compensi ma anche per degradare l’Italia con una demente e funesta politica d’ingiustificata esterofilia?
Come vi azzardate a pretendere che il popolo taccia e trovi anzi comprensibile che la nostra nazione invece di costruire le case popolari con lo scopo di alleviare le difficoltá dei bisognosi italiani, preferisca assegnarle a gente straniera? E avete pure la faccia tosta di atteggiarvi a offesi moralisti e lanciare l’anatema “xenofobo!” contro chi giustamente dichiara che é uno schifo che ci siano degli italiani che dormono per strada mentre gli immigrati alloggiano in case popolari?
Come osate sdegnarvi se ci ostiniamo a non ritenere tollerabile questa societá spregevole nella quale i bambini italiani non possono essere accolti negli asili pubblici perché il loro posto viene assegnato ai figli degli immigrati? (2)
Rispondete, ma senza farfugliare il solito chiacchierume umanitario perché tanto quello che siete lo avete dimostrato il 23 ottobre!
Nota:
(1) Mi sono venuti in mente questi versi del Giusti <<Noi valentuomini / Siam sempre ritti, / Mangiando i frutti / Del mal di tutti.>> che sembrano fatti su misura per loro.
(2) <<E’ possibile difendere davanti a lavoratori italiani che da sempre pagano le tasse, il fatto che un figlio di immigrati regolari arrivati in Italia da un anno, ha più diritti di loro di pretendere dallo Stato un servizio sociale indispensabile in condizioni di praticabilità?>> Carlo Panella del giugno 2008 “Se i figli degli immigrati hanno accesso agli asili e i nostri no qualcosa non va”