9 giu. – Prima hanno provato ad aggredire i due presunti colpevoli, poi un lungo applauso ai carabinieri, che in meno di 5 giorni avrebbero individuato i due responsabili dell’assassinio di Andrea Ferri, 51 anni, co-titolare di tre stazioni di servizio nel pesarese, ucciso a Pesaro nella notte di lunedi’. Gli amici di Ferri si erano radunati davanti al comando provinciale dei carabinieri, in attesa del trasferimento in carcere delle due persone, un macedone e un italo-africano, sottoposte a fermo di polizia giudiziaria.
Hanno inveito soprattutto contro il macedone, che lavorava in una delle stazioni di servizio di Ferri.
L’uomo e’ uscito per primo dalla caserma, stretto tra i carabinieri, ed e’ scattato un tentativo di aggressione, prontamente bloccato dal cordone di militari che, evidentemente, si aspettavano una reazione forte. Stessa sorte per l’altro fermato, l’italo-africano.
Pugni e calci contro le auto dei carabinieri, che sono riuscite ad allontanarsi, ad alta velocita’, verso il carcere pesarese di Villa Fastiggi. Dopo le urla, si e’ alzato un lungo e fragoroso applauso ai militari: alcuni degli amici della vittima hanno percorso la scalinata del comando provinciale e hanno stretto la mano agli uomini dell’Arma. (AGI) .
Una rapina, sfociata in un omicidio sotto la spinta dell’odio oltre che della sete di denaro. Un macedone e un italiano di origine nordafricana sono stati fermati da ieri dai Carabinieri di Pesaro che li ritengono responsabili dell’assassinio di Andrea Ferri, del 4 giugno scorso. Questa mattina sono stati trasferiti nel carcere pesarese di Villa Fastiggi, a disposizione dell’autorita’ giudiziaria. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, il macedone, dipendente di Ferri in una delle pompe di carburante, avrebbe sparato per rubare al suo titolare le chiavi elettroniche che danno accesso al caveau del distributore di Montecchio, dove era conservata una somma significativa di denaro. Un omicidio “mirato” alla rapina, dunque