8 giu – Prende sempre piu’ piede l’idea di un ‘Industrial Compact‘, un patto Ue per rimettere in sesto il settore industriale europeo, che Bruxelles ha rimesso al centro delle sue politiche con un target ambizioso: far passare il manifatturiero dall’attuale 15,6% del pil Ue al 20% entro il 2020. ”Il mio obiettivo e’ di avere un ‘Industrial compact’ a fianco del ‘Fiscal compact”’, ha rilanciato il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani che, insieme al presidente Barroso, ha ospitato una Conferenza per il ‘Rinascimento industriale’ dell’Europa, dove erano presenti anche i numeri uno di Confindustria, Giorgio Squinzi, e di Confartigianato, Giorgio Merletti.
”Dobbiamo andar avanti con la definizione di un ‘Industrial Compact’ per assicurare maggiore integrazione e coordinamento tra le diverse politiche europee”, ha chiesto anche il presidente di Confindustria, definendo ”essenziale” lo sviluppo coordinato delle politiche Ue ma anche di quelle nazionali su energia, ambiente, clima, commercio e concorrenza per ridurre i costi e aumentare la competitivita’ delle imprese.
Servono anche, ha sottolineato Tajani, ulteriori iniziative di Bruxelles, nonostante gli sforzi gia’ fatti da Commissione e Bei, per facilitare l’accesso al credito alle pmi e semplificare le procedure amministrative. Perche’, se di fronte a oltre 3 milioni di posti di lavoro persi nel manifatturiero durante la crisi in Europa le cancellerie hanno riconosciuto l’importanza di rimettere al centro l’industria, cosa questo voglia esattamente dire – ha ammesso il ministro irlandese Richard Bruton presidente di turno del Consiglio Ue competitivita’ – ”dipende dal loro punto di partenza”.
L’Italia, per esempio, ha ricordato Squinzi, e’ di fronte a ”dati da Pompei”, con la perdita del 15% della capacita’ produttiva durante la crisi. Il dato importante resta pero’ che, ”per la prima volta” – ha ricordato Tajani – Commissione Ue, i 27 e parti sociali hanno cominciato a sedersi insieme attorno a un tavolo per affrontare il problema. E i primi risultati sono gia’ arrivati, con un Piano Ue per la cantieristica, per il settore auto e, ora, quello per l’acciaio che arrivera’ martedi’. ”Serve fiducia in Europa anche per rilanciare la nostra industria”, ha avvertito Barroso, e per cominciare bisogna ”attuare quel che e’ stato deciso”. In vista del vertice di fine giugno che, oltre all’occupazione, avra’ al centro anche il rilancio industriale.