3 giu – Un cristiano di 35 anni e’ stato decapitato in India per essersi rifiutato di convertirsi all’induismo.
La notizia viene riportata dal sito di informazioni missionarie ASIANEWS che cita i media indiani. L’uomo, Tapas Bin, e’ stato ucciso dal suo stesso suocero e il fatto di sangue e’ avvenuto nel villaggio di Teliamura (West Tripura), nella zona nord-orientale del Paese, dove il corpo della vittima e’ stato trovato alcuni giorni fa in un ruscello.
Secondo la ricostruzione della polizia, tre anni fa Bin aveva sposato la figlia di Gobinda Lamatiya, 55 anni, seguace della religione locale. Il giovane cristiano era stato insegnante della figlia, Jentuly, e avevano un bambino di un anno. Fin dal matrimonio, Gobinda aveva esercitato pressioni su Bin perche’ abbandonasse la fede cristiana e partecipasse alla religione del villaggio. Ma Bin si era sempre rifiutato.
Con l’aiuto di uno sciamano, Gobinda ha architettato l’uccisione e la sparizione del corpo.
La polizia ha arrestato lo sciamano 42enne, ma non e’ riuscita per ora a ritrovare le tracce di Gobinda, un impiegato governativo del dipartimento di scienze e tecnologia. Khrishnapada ha confessato il crimine, dando una dettagliata ricostruzione dell’uccisione. Prima dell’assassinio, Gobinda e Khrishapada avevano eseguito una puja, la preghiera rituale.
Jentuly, la moglie del defunto, ha dichiarato alla polizia che suo padre non riconosceva il matrimonio e continuava a esigere la conversione di Bin. ”Mio padre – ha aggiunto – potrebbe anche uccidere me e mio figlio”.
Gobinda è un impiegato governativo del dipartimento di scienze e tecnologia? Dovrebbe essere un uomo con una gran cultura, con una cultura superiore alla media nazionale….
Se questo è uno dei “meglio” possiamo immaginare il livello nazionale!
…. e i nostri marò continuano a rimanere ostaggio di intrallazzi economici…..