2 giu – E’ di nuovo alta la temperatura del conflitto siriano nell’area di Homs. Forti combattimenti si sono registrati nei giorni scorsi nell’area di Qusayr. E, secondo informazioni giunte a Fides tramite il racconto di alcuni profughi, si sono verificate violenze gratuite su villaggi cristiani, abitati solo da civili, nella provincia di Homs.
Secondo le testimonianze raccolte da Fides, il 26 maggio scorso la violenza di bande armate – secondo alcuni riconducibili al gruppo “Jabhat al-Nusra” – ha riguardato il villaggio di Douar, dove vivevano circa 100 famiglie di cristiani greco-ortodossi. Douar si trova lungo la strada che congiunge Homs a Tartous. Probabilmente gruppi armati ribelli, dopo aver combattuto a Qusair, intendevano raggiungere una scuola militare dell’esercito regolare che si trova a poca distanza da Douar. Per farlo, sono passati attraverso il villaggio di Douar e, nel passaggio, non hanno risparmiato la violenza sui civili. Due abitanti, un uomo e sua figlia, sono stati uccisi in casa loro e i loro corpi bruciati. Tutte le famiglie del villaggio hanno iniziato a fuggire precipitosamente
. I gruppi armati hanno occupato la chiesa del villaggio e da lì alcuni cecchini, sparando sulla gente in fuga, hanno ucciso anche un ragazzo di 11 anni e una ragazza di 18, ferendo altre 10 persone, due gravemente. I guerriglieri restano appostati all’interno della chiesa, e hanno trattenuto con loro, sequestrandoli, il sindaco del villaggio, il cristiano Joseph Jamil Adra, e un altro uomo cristiano. Intanto tutte le case del villaggio sono state devastate e date alle fiamme. Le famiglie fuggite, terrorizzate e traumatizzate, sono state accolte in un parrocchia armena ortodossa alla periferia di Homs. Le autorità civili e i sacerdoti locali, insieme con la Croce Rossa, stanno provvedendo alla loro prima assistenza, in scuole o presso altre famiglie.
Identica sorte è avvenuta, due giorni fa, a un altro villaggio cristiano della provincia di Homs. Gruppi armati penetrati nel villaggio di Oum Sharshouh, nei pressi di Talbisseh, hanno iniziato a sparare e a fare irruzione nelle case, devastando e bruciando ogni cosa. Oltre 250 famiglie cristiane sono state costrette alla fuga, data l’invasione. “Perchè tutto questo? Perche tutto questo odio su civili innocenti?”, si chiede attonita la comunità locale. Secondo informazioni pervenute a Fides, anche in alcuni villaggi nell’area di Hama si stanno registrando violenze immotivate sui civili. (PA) (Agenzia Fides 31/5/2013)
Se noi continuiamo a dire che gli islamici in Italia non li vogliamo, una ragione ci sarà… chissà perché continuano a dirci che noi siamo razzisti.