2 giu – Si chiama Marianna Sansolini e frequenta l’ultimo anno della sezione Liceo Artistico dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Giovan Battista Vico” di Taranto. E’ la vincitrice della prima edizione del concorso “Lascia un segno per la ricerca”, bando promosso sull’intero territorio nazionale dall’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) IRCCS, per selezionare un progetto grafico a tema libero che sarà poi tradotto in una serie numerata di novantanove piatti tondi lisci in ceramica.
L’opera, selezionata tra i 243 bozzetti pervenuti da tutt’Italia, da Cuneo a Roma, oltre a esser stata premiata con una “borsa di studio”, diventerà simbolo alternativo dell’IRST per il biennio 2013-2014, donata nelle grandi occasioni alle tante personalità scientifiche e politiche che in differenti occasioni frequentano l’Istituto.
Nel bozzetto della giovane artista, la commissione tecnica (formata dal noto artista forlivese Massimo Sansavini, dalla Direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche – MIC di Faenza, Claudia Casali e da Patrizia Filipponi, Responsabile del museo delle ceramiche di Imola) ha evidenziato la capacità di “coniugare i due temi fondamentali della ricerca e della cura, elementi centrali dell’Istituto, legandoli a un supporto quali quello della ceramica, con un tratto originale dall‘esito felice, denotando grande gestualità artistica nell’esecuzione del progetto”.
Ad aprire gli interventi della cerimonia resa particolarmente emozionante dalla presenza di alcuni studenti partecipanti, tra cui due giovani autrici dell’ISIA di Faenza e una ragazza del Liceo Artistico di Lomazzo, il Direttore Generale IRST IRCCS, Mario Tubertini: “L’idea del concorso – ha spiegato il Direttore dopo i saluti del Vice Sindaco di Meldola, Anna Vallicelli – in un territorio come il nostro riconosciuto nel mondo anche grazie all’arte ceramista, nasce dalla volontà di stringere in un unico intreccio cultura, ricerca e industria. Confesso che inizialmente pensavamo arrivassero poche opere, invece la mole e la qualità dei bozzetti ha confermato il raggiungimento dell’obiettivo iniziale: di unire l’entusiasmo dato dall’età dei partecipanti a un tema complicato come la lotta ai tumori”.
“Potrei tenere una lunga conferenza sul ruolo che la ceramica può ricoprire nel futuro delle cure, in particolare per la creazione di microvettori per farmaci – ha esordito scherzando il Prof. Dino Amadori, Direttore Scientifico IRST – mi limiterò a sottolineare la capacità di questi giovani autori e delle opere selezionate, menzionate e della vincitrice in particolare, nel coniugare messaggi complessi come le terapie, la malattia, il tumore a progetti grafici particolarmente belli”.
“Sono particolarmente felice e onorata per aver vinto un premio che unisce arte a temi tanto importanti – ha detto la vincitrice, Marianna Sansolini accompagnata nell’occasione dai famigliari –. Durante la preparazione del progetto ho conosciuto l’IRST, la sua missione, gli studi compiuti. Ringrazio l’Istituto, il mio professore, Saverio Liuzzi che mi ha aiutato nella definizione del progetto e il Dirigente Scolastico della mia scuola”.