30 mag. – Riconoscimento prezioso per l’istituto neurologico Carlo Besta: un finanziamento europeo di oltre 12 milioni di euro per tre progetti di ricerca pluriennali per trovare i “geni del dolore”, applicare le nanotecnologie alla chirurgia del piu’ grave dei tumori cerebrali, il glioblastoma, e sviluppare la conoscenza delle epilessie e della loro genetica. Il risultato e’ stato presentato durante una conferenza stampa alla quale ha partecipato l’Assessore alla Sanita’ della Regione Lombardia Mario Mantovani.
Si tratta di un riconoscimento importante: i progetti sono stati selezionati tra gli oltre 1300 provenienti da istituzioni scientifiche di tutta Europa. Il finanziamento che ricevera’ l’Istituto riguarda due nuovi progetti di ricerca di cui e’ coordinatore e di un terzo di cui e’ co-coordinatore. Questi tre progetti di ricerca si collocano all’interno della piu’ ampia attivita’ scientifica e clinica dell’Istituto Neurologico che costituisce uno dei maggiori centri nazionali e internazionali per la ricerca e la cura delle patologie neurologiche.
“Qui il 65% dei pazienti – ha sottolineato Alberto Guglielmo, presidente dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano – arrivano da fuori regione”. “Il finanziamento di questi progetti e’ un importante riconoscimento del ruolo internazionale dell’Istituto per la qualita’ dell’attivita’ clinica e di quella di ricerca” ha aggiunto il presidente dell’istituto che non ha mancato di sollecitare “attenzione” da parte delle nostre Istituzioni, “in questo momento in cui e’ fondamentale che il nostro Istituto abbia lo spazio di cui ha bisogno non solo in termini di ambienti, che pure sono indispensabili, ma anche in termini di sostegno per il suo sviluppo scientifico”. In ballo c’e’ da tempo la possibiita’ che il Besta venga trasferita nella futura Citta’ della salute. Ma al momento non si conoscono i tempi e gli esiti dell’ambizioso progetto voluto dall’ex presidente Formigoni.
Quanto al Besta, la sua reputazione e’ indiscussa: e’ stato riconosciuto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) nel 1981, ogni anno si effettuano oltre 6.700 ricoveri, oltre 2500 interventi neurochirurgici, di cui piu’ di 1000 per tumore del cervello, e oltre 266.000 prestazioni ambulatoriali. Alla conferenza di oggi erano presenti anche i responsabili dei tre progetti di ricerca. Francesco DiMeco, direttore del dipartimento di Neurochirurgia del Besta, responsabile del progetto sulle nanotecnologie contro il glioblastoma (progetto TheraGlio), ha spiegato che l’ obiettivo e’ applicare le nanotecnologie alla chirurgia di uno dei piu’ gravi tumori del cervello, il glioblastoma, per il quale oggi non c’e’ cura e che colpisce oltre 1200 persone all’anno in Italia.
In particolare i ricercatori studieranno speciali microbolle, piccole bolle d’aria grandi pochi milionesimi millimetro, da una parte per somministrare direttamente al glioblastoma agenti antitumorali, usando le microbolle come vettori. E dall’altra per rendere ben visibile la massa tumorale sia all’occhio del chirurgo durante l’operazione, grazie a un fenomeno di fluorescenza, sia alla risonanza magnetica e all’ecografia intraoperatoria, utilizzando le stesse microbolle come mezzo di contrasto multimodale. I meccanismi genetici del dolore sono alla base del ‘PROPANE’ coordinato da Giuseppe Lauria, ricercatore dell’Istituto Neurologico Besta, che analizzera’ la forte variabilita’ che il dolore neuropatico ha tra un paziente e l’altro, risultando per alcuni lieve e per altri e’ insopportabile.
La ricerca prevede di arruolare 1500 pazienti con neuropatia diabetica o idiopatica selezionati da quattro centri clinici europei. I ricercatori analizzeranno il loro DNA per cercare eventuali mutazioni genetiche che spieghino la “soggettivita’” del dolore. Inoltre, queste mutazioni saranno ricreate in laboratorio a livello cellulare per sperimentare e individuare il farmaco piu’ efficace per ciascuna di esse. Infine un progetto per conoscere e avre una chiave genetica per l’epilessia (progetto DESIRE). Anche se si parla poco di questa malattia, e’ un’affezione frequente, ben 6 milioni di persone ne sono affette in Europa.
Il progetto, a cui l’Istituto Neurologico Besta partecipa come co-coordinatore, ha come obiettivo generale l’identificazione e la prevenzione delle alterazioni di sviluppo, maturazione e adattamento del cervello, che sono implicate nelle epilessie infantili e nelle loro conseguenze sull’evoluzione delle funzioni cerebrali. Le linee di studio, seguite dall’Istituto, sotto il coordinamento di Giuliano Avanzini, professore emerito dell’Unita’ di neurofisiopatologia ed epilettologia diagnostica del Besta, si concentreranno sullo sviluppo di nuove metodiche diagnostiche e terapeutiche nelle epilessie conseguenti a malformazioni cerebrali e nelle encefalopatie epilettiche. (AGI) .