30 mag. – I medici italiani lavorano troppo: la Commissione europea chiede che siano rispettati i loro diritti per quanto riguarda il riposo minimo quotidiano e settimanale. Per questo motivo, Bruxelles ha inviato alle autorita’ un “parere motivato”, secondo passo della procedura di infrazione, e se entro due mesi non saranno prese misure per assicurare il rispetto delle norme Ue su questo tema, la Commissione potra’ decidere di deferire l’Italia alla corte di giustizia Ue.
In base alla legislazione italiana numerosi diritti fondamentali stabiliti nella direttiva sull’orario di lavoro, quali la durata media dell’orario di lavoro settimanale limitata a 48 ore e un periodo minimo di riposo giornaliero di 11 ore, non si applicano ai medici con funzioni di manager presso il servizio sanitario nazionale. La direttiva sugli orari di lavoro consente agli Stati membri di derogare a tali diritti quando si tratta di “dirigenti o altre persone con un autonomo potere decisionale”.
I medici che lavorano per la sanita’ pubblica italiana, tuttavia, sono classificati ufficialmente come manager senza godere necessariamente di prerogative dirigenziali o di autonomia rispetto al proprio orario di lavoro.
Ne consegue un’ingiusta privazione dei diritti garantiti loro dalla direttiva. La legislazione italiana contiene poi altre disposizioni e norme che privano i lavoratori della sanita’ pubblica del diritto a un periodo minimo di riposo giornaliero e settimanale. La Commissione ha ricevuto numerose denunce relative al fatto che, a causa dell’errata applicazione della direttiva, i medici sono sottoposti a orari di lavoro eccessivi senza un adeguato riposo. (AGI) .
Ma se lavorano cosi tanto, come mai io che sono in ballo con diversi esami e visite mediche sto facendo avanti indietro da febbraio e la prenotazione di ogni visita/esame mi comporta minimo un mese di attesa?