30 magg – L’Italia sotto infrazione a Bruxelles per un’inadeguata trasposizione della direttiva Ue 2004/80 che assicura il risarcimento delle vittime di reati intenzionali di violenza. L’apertura della procedura e’ del 2012, ma a renderla nota oggi e’ stato l’eurodeputato del Idv Andrea Zanoni presentando la risposta della commissaria Ue alla giustizia Viviane Reding ad una sua interrogazione. ”Sulla base di denunce analoghe a quella presentata dall’onorevole e delle informazioni ricevute negli ultimi anni” ed ”in seguito a un’analisi approfondita”, si legge nella risposta della Reding, la Commissione ”ha avviato nel 2012 un procedimento di infrazione nei confronti dell’Italia” e ”attualmente sta considerando le ulteriori fasi della procedura”.
Gia’ nel 2006 Bruxelles aveva aperto un procedimento contro l’Italia per i ritardi con cui il governo aveva recepito la normativa Ue, ora la questione e’ di merito: ”La legge italiana – scrive ancora la Reding – prevede soltanto l’indennizzo delle vittime di alcuni reati intenzionali violenti, quali il terrorismo e la criminalita’ organizzata, ma non di tutti i reati di quel tipo”. ”In Italia – sottolinea Zanoni – i reati piu’ gravi ed efferati sono pero’ commessi da singoli ai danni delle categorie piu’ deboli come donne e bambini”. La denuncia dell’eurodeputato del Idv nasce dalla mancata compensazione a una bambina di dieci anni affetta da deficit mentale violentata in provincia di Treviso nel 2008 da un clendestino, che essendo nullatenente non aveva i mezzi per pagare i 125 mila euro di risarcimento morale fissati dal giudice. ansa