29 magg – Mobilitazione oggi a Bruxelles per l’istituzione di un tribunale penale europeo dell’ambiente e per l‘estensione delle competenze della Corte penale internazionale dell’Aja agli eco-reati piu’ gravi. A promuoverla la Fondazione Sejf (Fondazione per la giustizia ambientale sovranazionale), con un incontro con gli eurodeputati della rete di Globe (organizzazione internazionale legislatori), che riunisce parlamentari di 70 Paesi del mondo.
”Per risolvere la ‘questione ambiente’ che e’ al centro della politica della sostenibilita’, e’ necessario prima di tutto considerare l’aspetto della responsabilita’ di chi lo distrugge o di chi lo danneggia” spiega il presidente di Sejf, Antonino Abrami, ex magistrato della Corte d’appello di Venezia, che sottolinea ”l’inadeguatezza” della giustizia su questo fronte. ”Serve uno scatto in avanti – aggiunge Abrami – per garantire a livello europeo un sistema sanzionatorio uniforme e a livello mondiale un riconoscimento del disastro ambientale come crimine contro l’umanita’ ”, basti pensare ai danni provocati dalla fabbrica di pesticidi di Bophal in India o a quelli provocati dalla petroliera Haven.
Prossima tappa della campagna sara’ un convegno il 21 giugno a Venezia, dove verranno presentate le proposte per una riforma della tutela ambientale a livello internazionale.