Siria, annuncio di Mosca: “forniremo missili S-300 ad Assad”

missile28 mag. – In attesa della convocazione di una conferenza di pace sulla Siria, Ue e Russia si scontrano a distanza sulle forniture di armi. Dopo una maratona negoziale protrattasi nella notte, i ministri degli Esteri dell’Ue non hanno prorogato l’embargo sulle armi ai ribelli, rendendo di fatto possibili le forniture di armamenti all’opposizione. I Ventisette, a partire dalle piu’ interventiste Francia e Gran Bretagna, si sono pero’ impegnati a non inviare armi prima di agosto per dare una chance alla conferenza di Ginevra 2. Nelle stesse ore la Russia ha confermato la volonta’ di fornire al regime di Damasco dei sofisticati missili terra-aria S-300 come “misura di deterrenza” da un intervento straniero sul suolo siriano. L’annuncio russo ha provocato la risposta di Israele: il ministro della Difesa, Moshe Yaalon, ha avvertito che “sapra’ cosa fare” se la fornitura andra’ in porto, una frase sibillina che potrebbe lasciar intendere raid dei suoi caccia per distruggere le batterie anti-aeree.

La decisione ufficiale della Russia di onorare il contratto da 900 milioni di dollari per la fornitura di sei batterie di missili anti-aerei S-300 alla Siria, rappresenta un deterrente formidabile a qualsiasi intervento militare straniero. Sia l’imposizione di una no-fly zone che l’effettuazione di nuovi raid aerei (come i tre compiuti da Israele dall’inizio dell’anno), sarebbero missioni estremamente rischiose per i piloti. Questo anche perche’ gli S-300 si andranno ad aggiungere all’arsenale anti-aereo – sempre di fabbricazione russa – gia’ imponente e soprattutto intatto di Assad. Ogni batteria semovente S-300 puo’ ‘tracciare’ (seguire) contemporaneamente fino a 100 bersagli e ‘ingaggiarne’ (inquadrali nei loro mirini e fare fuoco) fino a 12 entro un raggio compreso tra 120 e i 200 km nella versione piu’ recente.
Per attivarsi (fermarsi in un punto sul terreno e iniziare a cercare di abbattere missili o aerei) le batterie hanno bisogno di soli 5 minuti. I missili sono sigillati all’interno di 4 ‘silos’ e non hanno bisogno di alcuna manutenzione.

Dagli analisti sono considerati anche piu’ efficenti dei piu’ noti Patriot di fabbricazione Usa, impiegati per intercettare i missili Scud di Saddam Hussein durante la prima guerra del Golfo nel 1991. Gli S-300 sono gli stessi sistemi d’arma che, grazie all’approvazione di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu, l’Occidente ottenne ceh nel settembre del 2010 non consegnati da Mosca all’Iran, nell’eventualita’ di un attacco preventivo contro le installazioni nucleari. Teheran aveva firmato un accordo da 800 milioni di dollari nel dicembre del 2007 per la fornitura di 4 batterie di S-300PMU-1.