Il Premio Bellavista a un progetto di ricerca IRST-Princeton
sui meccanismi di diffusione TUMORALE nelle ossa
Nel ricordo dello storico Direttore Generale della COCIF, illustrato venerdì 24 maggio, alla presenza dei Direttori IRST Dino Amadori e Mattia Altini e dei vertici dell’azienda di Longiano, il finanziamento a un progetto del Centro di Osteoncologia – Tumori Rari e Princeton University. Lo studio – che vedrà una ricercatrice dell’IRST impegnata per tre mesi nei laboratori USA diretti dal Prof. Kang – è finalizzato a comprendere e, dunque, contrastare i meccanismi che permettono a cellule malate staccatesi da tumori alla mammella di colonizzare tessuti ossei.
COCIF conferma l’impegno nella lotta contro i tumori a fianco dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori – IRST IRCCS. L’azienda di Longiano (FC) ha, infatti, deciso per il quarto anno consecutivo, di devolvere all’Istituto Tumori della Romagna i 10mila euro previsti dal “Premio Vincenzo Bellavista”, borsa di studio istituita nel 2008 in ricordo dello storico direttore generale dell’azienda romagnola.
Quest’anno il Premio andrà a sostenere un progetto sviluppato dal Centro di Osteoncologia – Tumori Rari in connubio con l’università americana di Princeton che punta a individuare i meccanismi che determinano il “migrare” di cellule malate da tumori alla mammella verso altre sedi, in particolare verso le ossa, inficiando così le terapie oncologiche messe in campo.
“La rinnovata vicinanza di un’azienda importante come COCIF in un momento economico davvero difficile – ha detto in apertura della conferenza stampa, il Dott. Mattia Altini, Direttore Sanitario IRST – è la miglior conferma della solidità di un’iniziativa che non solo vede primi attori dei giovani ricercatori, ma soprattutto ha prodotto risultati misurabili, studi pubblicati sulle riviste scientifiche più importanti del mondo. Quel mondo con cui, se si vuole crescere, è fondamentale confrontarsi”.
A inquadrare il contesto nel quale s’inserisce il progetto IRST-Princeton sono stati il Dott. Wainer Zoli (Direttore del Laboratorio di Bioscienze IRST) e il Dott. Toni Ibrahim, Responsabile del CdO-TR IRST. In particolare, considerando che le metastasi in organi e altre sedi rispetto al tumore originario sono la prima causa di fallimento delle terapie, il Dott. Ibrahim ha sottolineato il valore intrinseco degli studi intrapresi. In oltre il 50% di pazienti affetti da tumore al seno che purtroppo patiscono ricadute, queste si traducono nello sviluppo di metastasi a livello osseo.
Se nel 2012 il progetto sostenuto vide la Dott.ssa Chiara Liverani impegnata per sei mesi nello studio delle nanotecnologie applicate all’oncologia a Houston, nell’equipe del Prof. Mauro Ferrari (esperienza fruttuosa dato che anche quest’anno sarà ripetuta) quest’anno sarà coinvolta sarà la Dott.ssa Laura Mercatali, Responsabile Settore Ricerca Traslazionale del CdO-TR, che trascorrerà tre mesi di lavoro nei laboratori del Dipartimento di Biologia Molecolare della Princeton University (New Jersey, USA). Due gli obiettivi principali dello studio perseguiti in maniera complementare dall’equipe diretta dal Prof. Yibin Kang (più votata alla ricerca di base) e da quella dell’IRST IRCCS (pronta a trovare riscontro dei modelli su materiale biologico). Primo ambito – tramite l’analisi dei diversi profili di pazienti con carcinoma primitivo alla mammella – punta a identificare “marcatori” che, presenti nel tumore primitivo, siano in grado di favorire la previsione di future metastasi alle ossa e consentire, così, l’avvio tempestivo di terapie preventive. Secondo, l’approfondimento delle interazioni esistenti tra cellule tumorali e cellule del microambiente osseo. Oggetto principale dell’analisi, prima in laboratorio quindi in materiale biologico (quale sangue o tessuti), gli esosomi ovvero una sorta di “vescicole” prodotte dalle cellule tumorali contenenti materiale genetico; “postini” in grado di veicolare messaggi devianti a cellule invece sane.
A chiusura degli interventi, il Prof. Dino Amadori, Direttore Scientifico IRST IRCCS: “Anzitutto ringrazio COCIF: il loro sostegno ci permette di rafforzare il nostro lavoro scientifico e quindi la nostra autorevolezza. Merito va dato anche al Dott. Ibrahim che offre a giovani motivati la chance di crescere, confrontarsi direttamente con le realtà più importanti del mondo, a tutto beneficio dei progressi in campo terapeutico. Sono certo, infine, che quanto descritto dai nostri ricercatori e professionisti – i risultati raggiunti, i progetti futuri, l’importante sostegno economico esterno – sia valido esempio di come gli obiettivi più ambiziosi siano raggiungibili solo dove l’intero contesto, in tutte le sue differenti componenti, lavora compatto. Per questo sono un convinto sostenitore dell’Area Vasta Romagna e della bontà del progetto di coesione delle oncologie che veda nell’IRST un punto di riferimento e di rafforzamento dei livelli di cura offerti per tutte le altre realtà dei nostri territori. Penso, ad esempio, ai farmaci più innovativi: il recente riconoscimento a IRCCS ci permette di sperimentarli fin da subito; un’occasione da offrire a tutti i nostri cittadini”.
A evidenziare le motivazioni che hanno spinto COCIF a confermare il sostegno all’IRST, il Presidente dell’azienda, Luca Benedettini nell’occasione accompagnato dai vertici COCIF, dalla moglie e dalla figlia di Vincenzo Bellavista: “Pur in un momento economico difficile come quello che stiamo attraversando, la scelta di COCIF, di tutto il suo CdA, è stata quella di proseguire lungo la rotta segnata dagli insegnamenti di Vincenzo Bellavista e sostenere l’IRST. Navighiamo in un mare in tempesta per questo essere qui oggi, costatare il valore delle ricerche svolte, è per noi ancor più motivo di orgoglio”.