26 mag. – Come gia’ accaduto a luglio e dicembre, il dossier Ilva torna da domani all’attenzione del Governo con l’incontro tra il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, e l’amministratore delegato (dimissionario) dell’Ilva, Enrico Bondi. E un confronto tra lo stesso Zanonato e il premier Enrico Letta e’ previsto per martedi’.
Come nei mesi scorsi, anche stavolta l’esecutivo deve cercare di evitare che la piu’ grande acciaieria europea si avvi alla chiusura dopo che il gip di Taranto, tre giorni fa, ha disposto il sequestro dei beni per 8 miliardi e 100 milioni della capogruppo Riva Fire e dopo che ieri a Milano l’intero cda dell’Ilva (oltre a Bondi, anche il consigliere Giuseppe De Iure e il presidente Bruno Ferrante) si e’ dimesso.
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“Se si ferma un’azienda come questa possiamo dire addio a tutta la parte siderurgica e avremmo una situazione difficilissima per la meccanica”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, intervenendo a l’intervista di Maria Latella sul caso Ilva.
“Non mi pare ci siano le condizioni” per il commissariamento, ha poi aggiunto il ministro. “Domani e poi nell’incontro con Letta martedi’ – ha spiegato – discuteremo a fondo tutti gli aspetti della faccenda e prenderemo in mano la situazione perche’ non vogliamo che chiuda questa attivita’”.
“L’annuncio delle dimissioni che il Presidente e l’Amministratore delegato dell’Ilva presenteranno all’Assemblea degli azionisti del prossimo 5 giugno evidenzia la situazione di oggettiva grave difficolta’ in cui versa la gestione dell’azienda dopo l’ultima decisione della magistratura di Taranto”, afferma il ministro.