23 MAG – Un genitore che aveva fatto praticare l’infibulazione alle sue due bambine è stato condannato a 12 anni di carcere dal Tribunale di Barcellona. E’ uno dei primi casi scoperti e perseguiti in Spagna. Le mutilazioni erano state segnalate da un ginecologo che aveva visitato le due bambine. Il genitore, originario del Gambia, ha sostenuto che l’infibulazione era stata praticata nel suo paese di origine negli anni addietro, durante un viaggio che vi avevano compiuto la moglie e le due figlie, rispettivamente di 11 e 6 anni.
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Dalle indagini era emerso, però, che nel 2010, in una precedente visita medica, le ragazze erano sane e che in seguito non avevano mai lasciato Vilanova, la cittadina catalana dove vivono.
Il giudice della nona sezione del Tribunale Provinciale di Barcellona ha condannato il genitore a sei anni di reclusione per ogni fatto addebitatogli, ritenendo ulteriormente grave il suo comportamento perché era residente da anni in Spagna e sapeva che l’infibulazione è illegale.
Nella sentenza il giudice ha rilevato “la tensione tra culture differenti”, ricordando che nel Gambia l’infibulazione è una pratica tradizionale senza intenzioni di menomare fisicamente e moralmente le donne. Il magistrato ha però sottolineato che “il limite al rispetto delle culture autoctone è stabilito dal rispetto dei diritti umani universalmente riconosciuti”.(ANSAmed).
Non sento i commenti sdegnati dei vari ed onnipresenti xenofili-a-oltranza.
Come mai? Quando a commetttere atrocità sulle donne sono gli africani và tutto bene? Le donne si dividino in donne di serie A e donne di serie B?
Oppure gli immigrati – come diconsueto – hanno sempre ragione e a loro si deve concedere tutto?
Qualcuno mi illumini!