Immigrati Svezia: Stoccolma verso la 5ª notte di scontri, la polizia chiede rinforzi

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23 magg – La polizia di Stoccolma ha chiesto rinforzi, mentre nelle capitale svedese si profila una quinta notte di rivolte nelle periferie a forte concentrazione di immigrati, dove in questi giorni sono state bruciate auto e attaccate stazioni delle forze dell’ordine.

I disordini, che hanno deteriorato l’immagine di nazione pacifica ed egualitaria di cui la Svezia godeva all’estero, hanno scatenato un dibattito nel Paese sull’integrazione degli immigrati, che formano il 15 per cento della popolazione.

Molti degli immigrati che arrivano nel Paese grazie alla generosa politica sui rifugiati, faticano a imparare la lingua e trovare un impiego malgrado i numerosi programmi predisposti dal governo. Oggi la polizia ha annunciato che chiederà rinforzi da altre parti del Paese, perchè l’allerta è sempre alta e si prevede che la situazione non sia destinata a migliorare a breve. I vigili del fuoco hanno raccontato di essere stati chiamati per novanta diversi incendi nel corso della notte, la maggior parte dei quali causati dai rivoltosi.

All’alba di oggi, la locale stazione di polizia nel distretto di Kista, vicino alla periferia di Husby dove domenica notte erano scoppiati i primi disordini, è stata bersaglio di una sassaiola. Massi sono stati inoltre lanciati contro due centrali di polizia nel sud di Stoccolma; nella periferia sud di Skogaas, un ristorante ha riportato ingenti danni dopo essere stato dato alle fiamme.

Centinaia di giovani in diversi quartieri hanno dato alle fiamme macchine,infranto finestre, lanciato sassi contro la polizia.
In Svezia le violenze stanno assumendo la connotazione della protesta contro la crisi e la disoccupazione, oltre che contro la mancata integrazione degli immigrati.

“Siamo diventati meno tolleranti – dice il portavoce della polizia Lars Byström – . Interveniamo per fermare le proteste e se necassario procediamo con gli arresti. Inizialmente abbiamo cercato di evitare lo scontro, ma ci siamo accorti che eravamo spesso attirati in situazioni in cui eravamo sotto attacco.