Volantino Centri sociali Verona: “L’unica chiesa che illumina è quella che brucia”

verona21 magg – (su Nocristianofobia.org) I toni non sono certo quelli scientifici e politicamente corretti che ci si aspetterebbe. La tolleranza e la libertà di espressione non sono nemmeno considerati. Eppure è proprio questa la comunicazione scelta in un volantino diffuso dai “Centri Sociali” presso il Polo Zanotto dell’Università di Verona.

Un comunicato aggressivo che se la prende con la “Marcia per la Vita” e l’ex-gay Luca Di Tolve, reo di aver abbandonato l’ideologia LGBT per costruirsi una famiglia tradizionale. La Marcia è invece definita “una medievale adunata clerico fascista”.
Lo scopo è quello di mobilitare una manifestazione (programmata per il 16 maggio alle ore 13 davanti all’Aula T3) per “
rinfrescare la memoria sulle pesanti responsabilità di un’istituzione autoritaria, mafiosa, oppressiva, repressiva” e proporre una “società emancipata dai fanatismi e dai dogmi religiosi”. Certo libera dalla religione, ma non dall’odio.
Non tutti sono d’accordo, però, e la protesta è subito iniziata, specie in ambito studentesco. Anche perché il gruppo dei “Centri Sociali” ha occupato spazi pubblici per lanciare il proprio messaggio di incitamento all’odio.
Purtroppo l’Università è sentita non come uno spazio di libera circolazione delle idee, ma come una roccaforte del pensiero anti-religioso laicista che non deve essere contaminata da valori cristiani.

Brutto esempio di intolleranza.
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16 maggio
Il testo del volantino:

Nuovo appuntamento con le proiezioni selvagge. A seguito della recente “Marcia per la Vita” di Roma, medievale adunata clerico fascista contro il diritto all’interruzione di gravidanza, la libertà e l’autodeterminazione femminile. Per rispondere alla conferenza omofobica che la parrocchia di Monteforte d’Alpone, in provincia di Verona, ha in programma per la sera stessa con la commovente testimonianza di “guarigione” e conversione di un omosessuale miracolato a Medjugorjie. Per rinfrescare la memoria sulle pesanti responsabilità di un’istituzione autoritaria, mafiosa, oppressiva, repressiva che, da sempre impastata con il potere politico ed economico locali, allunga i suoi tentacoli anche nella nostra Università. Per una società emancipata dai fanatismi e dai dogmi religiosi.