20 mag – L’allargamento delle condizioni per acquisire la cittadinanza e’ un tema ”trasversale che sta unendo diverse persone, che riguarda tutti”. Lo ha detto il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, a margine della sua visita al Salone del libro di Torino. Il problema dei diritti degli immigrati ha aggiunto ”non ha colore politico ne’ appartenenza. Ha una storia umana e noi dobbiamo guardare verso la storia umana, dobbiamo riportare umanita’ e la persona al centro di ogni progetto politico e di vita”.
Piu’ in dettaglio sullo ius soli, ”bisogna sempre guardare al lato positivo. Il premier Letta ha presentato le priorita’ del governo – ha osservato Kyenge – ci sono punti che possono appartenere a tutti, alla societa’ civile e in un secondo momento possono essere accolti da chi puo’ portare il cambiamento”.
Mi domando, avendo oltre 3 milioni di disoccupati, a cosa possano servire 5 milioni di stranieri e 60.000 clanddestini?
Ci mancano forse braccia per lavorare? Allora quelli che si suicidano perchè lo fanno? Per noia? O forse perchè disoccupati e disperati?
E allora, mi si riesce a spiegare che bisogno abbiamo ora e in un prossimo futuro, di aumentare le già precarie condizioni di vita del nostro popolo?
Forse non siamo sufficentemente nei guai? Abbiamo la necessità di imporare ulteriori problemi sociali, economici e di ordine pubblico?