Giappone: lo stop ai reattori nucleari frena gli investimenti e l’economia

giappone19 magg -I l riavvio delle centrali nucleari e’ necessario in Giappone per rafforzare gli investimenti delle imprese, ancora in calo dello 0,7% nel primo trimestre 2013.

Il ministro delle Politiche economiche e fiscali, Akira Amari, non ha avuto dubbi incontrando la stampa: le aziende hanno frenato gli investimenti con l’incertezza sulle forniture di energia elettrica poiche’ la crisi nucleare di Fukushima del 2011 ha portato al fermo di tutti i reattori dell’arcipelago, ad eccezione di due unita’ dell’impianto di Oi, accese per evitare la scorsa estate un possibile blackout nella regione del Kansai.

”A meno che la questione sia chiarita, il blocco atomico sara’ tra le cause principali a pesare sulle esitazioni delle imprese quanto agli investimenti – ha detto Amari -. Riattivare i reattori, quelli in linea con le nuove norme sulla sicurezza (in vigore da luglio, ndr) sara’ un messaggio positivo”.

Anche oggi, come ogni venerdì, sono andate pero’ in scena le proteste, intorno ai palazzi ministeriali e alla sede del Primo ministro, di migliaia di attivisti anti-nucleare, a poche ore dalle dimissioni di Atsuyuki Suzuki, presidente dell’Agenzia giapponese per l’energia atomica (Jaea), operatore del reattore sperimentale ‘autofertilizzante’ di Monju (nella prefettura di Fukui), per non aver gestito adeguatamente il progetto.

Mercoledi’, l’Autorita’ di regolamentazione nucleare (Nra), la nuova Authority sulla sicurezza, ha dato parere negativo alla Jaea sul riavvio di Monju a causa dei problemi rilevati sulla gestione della sicurezza. Entrato in funzione nel 1991, il reattore ha avuto diversi incidenti: l’ultimo ad agosto 2010 con la caduta di una gru nel serbatoio del carburante.

Intanto, si profila lo stop definitivo per l’unita’ n.2 della centrale di Tsuruga (prefettura di Fukui): una commissione di esperti voluta dalla Nra ha concluso che l’impianto si trova su una faglia attiva che metterebbe a rischio la sicurezza.