17 MAG – Esordio di Massimo D’Alema nel mondo enologico con il suo primo vino, ‘Sfide’, Cabernet Franc in purezza prodotto in 3.000 bottiglie proveniente dalla tenuta acquistata nel 2009 in Umbria. La produzione proseguira’ con il ‘NarnOt’, taglio bordolese il cui nome e’ una crasi tra Narni e Otricoli, localita’ limitrofe alla cantina dalemiana, e il brut ‘Nerose’, bollicina a base di Pinot Nero. I vigneti di D’Alema sono un impianto sperimentale gestito in collaborazione con l’Universita’ di Perugia.
D’ALEMA SI FA LA VIGNA COI SUSSIDI EUROPEI!
Pensato e fatto, baffino D’Alema non ha avuto problemi: tramite la Regione Umbria ha incassato 57.500 euro dal fondo della comunità europea nel 2010. E così i lavori nel suo vigneto a Otricoli viaggiano a vele spiegate.
L’ex presidente del consiglio ha fatto le cose in grande: della sua etichetta se ne occupa Riccardo Cotarella, enologo di fama mondiale già visto a mescere a Silvio Berlusconi, George Clooney e Roman Abramovich.
Cotarella decide e Andrea Bonino, agronomo orvietano, esegue. L’agronomo è infatti socio amministratore della società «La Madeleine» intestata ai figli di D’Alema, Francesco e Giulia. Società che a Baffino è costata in totale 246.514 euro. Bella cifra, rilevante anche per chi nell’ultimo anno ha guadagnato 142.839 euro.
Ma in soccorso arrivano i fondi della Comunità europea che spettano alle aziende vinicole umbre. Tra le 74 aziende sovvenzionate, «La Madeleine» ha ricevuto quasi il contributo più alto. I burocrati della Regione Umbria fremono, non stanno nella pelle per brindare con quel vino prodotto con l’uva di 35 file di Pinot nero, 42 file di Cabernet Franc, 28 di Marselan e 28 di Tannat. Cin cin.
E nessuno ancora che si ribella !!!!