Toscana: troppi cinghiali sono diventati una calamità per l’agricoltura

cingh16 magg –  “La presenza degli ungulati rappresenta una calamita’. In Toscana il quadro e’ allucinante e travalica i confini dell’agricoltura, mettendo a rischio la nostra biosfera e la nostra biodiversita’”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Salvadori, rispondendo ad un’interrogazione del consigliere regionale Antonio Gambetta Vianna (capogruppo Piu’ Toscana) sui danni provocati dagli ungulati all’agricoltura e agli allevamenti, in particolare dai cinghiali.

“L’invito che rivolgo all’aula, in considerazione dell’importanza del problema, e’ di approfondire l’argomento e di iniziare una discussione franca e sganciata da logiche ideologiche per dare risposta a questa emergenza”, ha aggiunto l’assessore.

Secondo gli ultimi dati disponibili scientificamente validati, nel 2011 in Toscana erano presenti 352mila ungulati (nel 2000 erano invece 200mila). Le richieste danni pervenute alla Regione, sottostimate, ammontano ad un valore di 1 milione e mezzo, mentre gli incidenti stradali provocati dagli attraversamenti di ungulati sono, sempre per difetto, circa 450 l’anno. “Il problema e’ drammatico”, ha spiegato Salvadori, “e la legge nazionale sulla caccia ci lega le mani, perche’ non consente di cacciare specie che ricadono sotto la norma che prevede la conservazione della fauna selvatica”. L’assessore, inoltre, ha ricordato che la Giunta ha deciso di inviare un dossier al Governo nazionale per segnalare le priorita’ di intervento.

“Per quanto riguarda il mio assessorato”, ha specificato, “ho segnalato solo il problema della caccia agli ungulati e ho avanzato due proposte: riportare l’Ispra sotto l’indirizzo della presidenza del Consiglio, perche’ possa rispondere a interessi generali e non di parte, e la modifica della legge nazionale sulla caccia, per rispondere all’emergenza ungulati ma anche a quella degli storni”. Inoltre, al governo e’ stata chiesta la definizione di linee guida per la concessione delle deroghe. L’assessore ha anticipato all’aula che la Giunta predisporra’ una delibera per l’avvio della stagione venatoria sugli ungulati nella quale si prevede che la caccia di selezione al daino e al capriolo passi da 3 a 5 giorni a settimana, mentre il periodo di caccia al capriolo maschio sara’ fissato dal primo giorno di giugno al 15 luglio”.

Per il futuro, Salvadori si e’ detto preoccupato “dalla diminuzione dei cacciatori, perche’ il controllo delle presenze dei capi passa dall’abbattimento e si rischia, in tempi non molto lontani, che la Regione dovra’ pagare gli interventi di abbattimento programmati”.

Il consigliere Gambetta Vianna si e’ dichiarato “particolarmente soddisfatto delle risposta” e ha condiviso “i timori evidenziati dall’assessore”. Gambetta Vianna si e’ detto d’accordo sull’ipotesi di ampliare la caccia agli ungulati e ha chiesto “di prevedere anche un percorso che permetta ai proprietari dei terreni di potersi difendere dagli ungulati ma anche dai lupi e dai cani randagi”. adnk