14 magg – Anastasia Popova, giornalista russa impegnata in Siria, è stata ricevuta dagli alti rappresentanti della Commissione d’inchiesta indipendente delle Nazioni Unite sulla Siria ed ha esposto le proprie verità sulla guerra nel paese, che contrastano con l’immagine trasmessa in tutto il mondo dai maggiori media.
La Popova ha realizzato un documentario dal titolo “The Syrian Diary”, in cui vengono denunciati i crimini commessi contro i cittadini comuni dai guerriglieri dei gruppi armati, in uno scenario che è nettamente opposto a quello riportato dai giornalisti occidentali impegnati a fianco degli insorti.
“Credo che la gente viva ancora con lo stereotipo secondo cui i media occidentali sono i migliori, perché garantiscono la libertà d’espressione e il rispetto dei telespettatori e che “icone” dell’informazione come la BBC o la CNN non possono fornire informazioni non verificate” – ha dichiarato la Popova.
La convocazione all’ONU le è giunta con una lettera dal commissario Carla Del Ponte, che dopo aver visionato il video ha invitato la giornalista russa ad esporre le sue osservazioni davanti alla commissione d’inchiesta sulla Siria.