11 magg – Oltre la metà dei pazienti dell’ospedale che a Ginevra si occupa di tossicodipendenza ricopre incarichi di responsabilità in banche, società finanziarie e gruppi assicurativi. Le città elvetiche sono le capitali europee del consumo della polvere bianca.
Esperto inglese: “Crisi? Colpa dei banchieri che sniffano cocaina”
LUGANO – Avvolti in una nuvola di polvere bianca. Succede, in Svizzera, agli alti quadri delle banche e delle compagnie di assicurazione. Lo rivela uno studio dell’università di Ginevra, lanciando un vero e proprio grido d’allarme sulla dipendenza da cocaina di molti manager della piazza finanziaria elvetica. Lo rivela il dottor Daniele Zullino, responsabile del centro che si occupa delle dipendenze all’Hug, l’Ospedale universitario ginevrino.
“I nostri pazienti – spiega l’esperto, in durante un’intervista al quotidiano 20Minuten – hanno tra i 25 ed i 45 anni e, per oltre la metà, ricoprono posti di responsabilità in banche, società finanziarie e gruppi assicurativi“. Un universo di gente apparentemente normale che, tuttavia, ad un certo punto, è costretta a chiedere aiuto. “Hanno una rete sociale di amici, un partner o una famiglia, spesso sembrano persone in forma”, dice Zullino. In realtà, spesso, sono dei disperati costretti a tirare avanti a suon di sniffate. “Molti di loro iniziano, con la prima striscia, la mattina presto, poi vanno avanti, così, per tutta la giornata, come degli atleti prigionieri del doping”, continua il medico dell’Ospedale universitario di Ginevra. […] repubblica