Sbai, appello ad Alfano: “Inchiesta sul jihadismo galoppante in Italia”

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10 magg – “Ecco la fine che fanno i moderati, quando in Italia tentano di parlare. Noi lo abbiamo denunciato piu’ volte ma nessuno ha mai ascoltato. E’ una faida ormai, che però non si vuole vedere e molti si sono rinchiusi dopo la primavera araba per paura di ritorsioni.”

Così Souad Sbai, ex parlamentare Pdl e giornalista, commenta il pestaggio subito da un cittadino tunisino a Pisa da parte di alcuni connazionali e che il Fronte Popolare Tunisino in Italia ha denunciato come atto di intimidazione da parte di gruppi legati all’elite islamista in Tunisia.
“L’attacco al cittadino tunisino Moez Chamkhi è un attacco ignobile, di stampo estremista, da parte di chi vorrebbe prendere in mano anche le comunità in Europa e farne dei baluardi della reislamizzazione. Con un atto criminale è stato massacrato solo perchè moderato; regna un silenzio irreale sul fatto e la cosa non mi stupisce perchè in Italia, soprattutto da alcune parti, non si distingue fra moderati ed estremisti, con le conseguenze che vediamo. Fosse stato il contrario, i tg sarebbero invasi dalla notizia
. Aprono moschee fai da te, velano le donne a forza e se parli ti pestano, se va bene. L’appello è al Ministro Alfano, che saprà aprire un’inchiesta su questa orribile vicenda e alla Ministra Kyenge, affinché si renda conto che l’immigrazione in Italia non è solo rose, fiori e ius soli. Altro che cittadinanza, qui c’è il jihadismo latente che cammina a passo spedito, nonostante sia stato da noi, come Acmid, denunciato più volte: questa gente va cacciata al più presto dal Paese. Oppure dobbiamo pensare che l’Italia sia terra volontariamente fertile per il proselitismo jihadista militante?”

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