Pangea: i braccialetti alle donne piu’ utili alla Telecom

bracc9 magg – ”Piu’ utili a Telecom e alla Cancellieri che alle donne di vittime di violenza”. Cosi’ la Fondazione Pangea Onlus si scaglia contro la proposta di utilizzare i braccialetti elettronici come strumento per arginare l’emergenza femminicidi in Italia.

”L’ultima volta che si era sentito parlare di braccialetti elettronici e’ stato nel 2012, quando la Corte dei Conti aveva valutato un immane spreco di denaro pubblico l’acquisto, fatto dal Ministero degli Interni tra il 2001 e il 2011, di 400 dispositivi alla modica cifra di 81 milioni di euro”, scrive Pangea in una nota sottolineando come ”di quei dispositivi, a oggi, ne risultano utilizzati 14”.

”Quanti Centri Antiviolenza si sarebbero salvati dalla chiusura con 81milioni di euro? Quanta formazione – per le forze dell’ordine, gli assitenti sociali, gli operatori sanitari, gli insegnanti – si sarebbe potuta realizzare con quella cifra? Quante donne oggi sarebbero libere dalla violenza e quante ancora vive?” e’ la domanda che pone, critica, Pangea.

In tale quadro la fondazione ricostruisce come il contratto con Telecom per la fornitura del ”costoso gingillo” sia stato rinnovato per ulteriori 7 anni, fino al 2018, dal ministro dell’Interno sotto il governo Monti, Annamaria Cancellieri, il cui figlio Piergiorgio Peluso – evidenzia Pangea – ricopre da settembre scorso un incarico nell’azienda di telecomunicazioni.

Secondo Pangea ”non si puo’ utilizzare la pelle delle donne per piazzare 386 braccialetti, come se fosse la risposta d’emergenza a un fatto emergenziale quando in Italia la violenza sulle donne e’ una questione strutturale e culturale! Perche’ – prosegue la dura nota – sparisce sempre la parola ”prevenzione” dai programmi e dai buoni propositi? Sono pochissimi gli uomini condannati per violenza senza calcolare i tempi della giustizia, troppo lunghi anche per i casi di violenza e di stalking. Per non parlare delle difficolta’ che le donne devono affrontare prima di arrivare al processo”.

”Ancora una volta – conclude Pangea – la sgradevole sensazione e’ che la violenza sulle donne sia un tema che per alcuni e’ un po’ come il maiale: non si butta via niente. Ci si fa campagna elettorale, permette di darsi una imbiancata di fresco, consente persino di riciclare oggetti acquistati e mai usati. Magari un giorno ci diranno che hanno dei nuovissimi F35 per accompagnare le donne a fare la spesa”.