9 magg -Sparatoria di Ravenna. Si prospetta un processo a Tunisi per i Carabinieri che a Ravenna avevano inseguito una banda di immigrati.
Tutto è iniziato con una rocambolesca fuga di tre immigrati tunisini a Marina di Ravenna. La loro vettura stava procedendo a a zig zag a tutta velocità su viale delle Nazioni e una pattuglia della polizia municipale ha intimato l’alt.
Dopo aver cercato di investire un agente, i tre giovani immigrati (due dei quali in Italia con permesso di soggiorno per motivi umanitari) hanno compiuto 4 speronamenti e hanno gettato fuori strada una prima auto dei carabinieri per poi dirigersi contromano nel pieno centro di Ravenna.
Poi avrebbero puntato delle pistole (rivelatasi in seguito delle repliche senza tappo rosso) contro i carabinieri che sono stati costretti a far fuoco uccidendo Ben Hassen già arrestato per resistenza, spaccio di droga e privato della patente di guida perché già in quell’occasione cercò di fuggire in auto dalla polizia.
Ora la beffa: la magistratura tunisina avrebbe chiesto formalmente gli atti dell’inchiesta sulla vicenda e avrebbe inviato una richiesta formale al Ministero degli Esteri, che, anziché rispedirla al mittente, l’ha girata alla Corte d’Appello di Bologna.
Infatti, il codice penale di Tunisi contempla la norma per cui si procede nei confronti del cittadino straniero (il carabiniere) che fuori dallo stato interessato abbia commesso a danno di un cittadino (Ben Hassen) un delitto.
Intanto l’inchiesta italiana (spiega ravenna24ore.it)sta volgendo al termine, e si dovrebbe chiudere – salvo colpi di scena – con l’archiviazione per entrambi i carabinieri indagati per omicidio colposo: uno perché estraneo ai fatti, l’altro perché si tratterebbe di legittima difesa.
BB (mattinonline.ch)
Siamo davvero alla follia. Concordo purtroppo con chi sostiene che ci sarà qualche magistrato che darà corso a questa istruttoria.
Probabilmente la Tunisia, notando il successo indiano nella tragica vicenda dei nostri due marò, pensa che l’Italia consegnerà alle autorità del Paese nordafricano i carabinieri affinchè vengano processati, probabilmente, in base alle Leggi locali e soprattutto del Corano…
Male che vada, potrebbe ottenere dall’Italia il solito risarcimento di entità notevole, circa 200.000 euro, come hanno avuto le famiglie dei sedicenti “pescatori”/PIRATI abbattuti durante l’attacco alla nostra nave difesa dai marò.
Posso quasi scommetere ch ci sarà un magistrato disposto ad accogliere queste stralunate richieste.
Fra poco in Italia i deliquenti sono le forze dell’ordine che uccidono i poveri emigranti che spacciano droga