Che ci fosse una guerra tra banche si era intuito con i fatti di Cipro. Ora arriva una conferma. La Banca centrale europea (BCE) ha detto Mercoledì che i piani di salvataggio per i paesi della zona euro saranno gestiti dall’Unione europea (UE).
Bruxelles, 8 mag. – Nei prossimi salvataggi l’Eurozona dovra’ fare a meno del Fondo monetario internazionale. Lo rivela il membro tedesco dell’esecutivo della Bce, Joerg Asmussen, prefigurando una prossima fine della troika. Ci stiamo muovendo, spiega, verso un sistema di salvataggi “totalmente europeo” .
Accadrà “una volta che il meccanismo europeo di stabilità (ndr: ESM) sia un istituto completo dell’UE”, ha dichiarato Asmussen, nel corso di un dibattito sul piano di salvataggio di Cipro nella commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo (PE ).
Così ha risposto Amussen ad Elisa Ferreira, del Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici, che chiedeva la fine della troika dopo il controverso salvataggio dell’isola del Mediterraneo.
Il capo dell’Eurogruppo, Jeroem Dijsselbloem, ha anche alimentato le polemiche suggerendo che il salvataggio di Cipro potrebbe servire da modello per altri paesi. Ma nel corso della riunione, sono saltate fuori le differenze di vedute con l’istituto con sede a Washington (Fmi), che contribuirà con 1.000 milioni di euro per salvare gli europei di Cipro.
Mentre il FMI insiste sul principio che il rigore rallenta la crescita, la Commissione Europea (CE) sostiene che le misure di austerità sono l’unico modo per raggiungerla. (Idea fissa della Merkel). Il dibattito tra austerità e crescita si è intensificato negli ultimi mesi, soprattutto dopo che diversi alti funzionari dell’Unione europea e il Fondo monetario internazionale hanno criticato l’impatto delle severe misure di austerità imposte alla Grecia dall’inizio della crisi del debito nel 2010, che hanno precipitato il paese in una profonda recessione.
Questo sarebbe la motivazione ufficiale, ma probabilmente qualche problema deve esserci stato anche prima dei fatti di Cipro, difatti il prelievo forzoso sui conti, oltre a danneggiare i correntisti ciprioti, ha danneggiato anche le banche.