8 mag. – “Strano paradosso quello dei giovanissimi: il sesso non e’ piu’ tabu’, ne parlano e lo praticano precocemente ma scarseggia l’informazione corretta sulla sicurezza e la salute sessuale. Di eventuali problemi non parlano ne’ col medico ne’ con i genitori, al limite scambiano informazioni tra loro, il piu’ delle volte sbagliate”.
E’ la desolante conclusione di Barbara Suligoi, Direttore del COA (Centro Operativo Aids) dell’Istituto Superiore di Sanita’ che negli ultimi anni ha monitorato un aumento esponenziale di MTS (malattie sessualmente trasmissibili) che si ritenevano scomparse. “Una recrudescenza inaspettata – ha detto Suligoi – che non si osservava dagli anni ’70. Dal 1991 al 2011 il Sistema di Sorveglianza basato su centri sentinella italiani ha segnalato piu’ di 85mila nuovi casi, circa il 20 per cento riguarda i giovani tra 15 e 24 anni”. Del fenomeno parlano i Pediatri della SIP al 69esimo Congresso Nazionale a Bologna.
Secondo l’OMS, dei 448 milioni di nuovi casi di MTS che si registrano ogni anno nel mondo (circa 30 quadri clinici causati da 20 patogeni), 111 milioni interessano i minori di 25 anni.
Le infezioni sessuali spesso sono scarsamente sintomatiche, e per lo piu’ sono perfettamente curabili, in buona parte con una terapia antibiotica da somministrare a entrambi i partner, ma se trascurate possono determinare sterilita’, tumori, problemi in gravidanza e parto prematuro. La sifilide I e II e’ in aumento tra i giovani maschi, in particolare omosessuali (7.585 casi, il 9,6 per cento del totale delle infezioni) con un incremento che dal 1996 al 2008 ha raggiunto l’800 per cento.
In crescita costante dal 2004 anche i condilomi che attualmente rappresentano il 35,9 per cento del totale delle MTS. Spesso le lesioni vengono ignorate ma l’infezione, causata dal virus dell’HPV, puo’ evolvere in senso tumorale. “L’introduzione nel 2008 del vaccino anti HPV per le ragazzine ha sollecitato una maggiore attenzione nei confronti delle malattie correlate a questa infezione e il vaccino dovrebbe progressivamente eradicare il problema – ha continuato Suligoi – ma saranno necessari ancora alcuni anni per poter osservare gli effetti in termini di una diminuzione dei casi di condilomatosi”.
Il primo sistema di sorveglianza e’ stato attivato dal COA nel 1991 per raccogliere dati su pazienti sintomatici con MST. Nel 2009 con la collaborazione di AMCLI (Associazione Microbiologi Clinici Italiani) e’ stato affiancato da un sistema di sorveglianza, che ha segnalato ben 64mila campioni per l’approfondimento di tre delle piu’ comuni MST batteriche: Clamidia, Trichomonas e Gonorrea. La prevalenza di Clamidia Trachomatis tra i soggetti di eta’ compresa tra 15-24 anni risulta piu’ elevata tra chi ha avuto piu’ di un partner sessuale rispetto a chi ha riferito di averne avuto uno o nessuno (14,2 per cento vs 2,3 per cento).
L’infezione ha mostrato un incremento lieve ma costante del numero di casi dal 1996 raggiungendo il picco massimo nel 2004, con un aumento dell’80 per cento rispetto al 96, e un nuovo picco nel 2009. La prevalenza maggiore si registra tra le ragazze sotto i 25 anni di eta’ (7 per cento). La gonorrea invece e’ una infezione tipicamente maschile che ha avuto il suo punto piu’ alto nel 2005: oggi colpisce il 2,2 per cento dei maschi vs 0,1 per cento delle ragazze, con una prevalenza piu’ alta tra chi ha avuto partner multipli negli ultimi 6 mesi. agi