7 magg – La famiglia Spinelli, noto cognome legato al reato d’estorsione, che questa volta si mette nei guai per poche centinaia di euro al banco di una panineria di Montesilvano. Per giunta, riferiscono i carabinieri della locale stazione, nascondendosi dietro le accuse di razzismo.
E’ la sera il 27 settembre 2012, Romolo e Antonio Spinelli, fratelli di 30 e 47 anni mangiano e bevono nel locale della cittadina pescarese insieme alle loro famiglie. Fine cena, la moglie del titolare presenta lo scontrino da 40 euro. “Segna sul conto, come sempre”, le rispondono i due fratelli, ma la commerciante risponde che quel conto è arrivato ormai a 300 euro, sarebbe il caso di iniziare a pagare quantomeno l’ultima cena.
“Devi segnare e zitto, decidiamo noi quanto pagare”. Sono i testimoni delle minacce a riferire ai militari l’assurdità della vessazione: i rom avrebbero chiesto al ristoratore se si stesse rifiutando di far credito solo perché zingari. “Nessuna discriminazione, non sono razzista, voglio solo ciò che mi spetta”: la risposta del paninaro non garba, Romolo Spinelli batte il tasto del razzismo e percuote l’uomo con un pugno al volto che lo fa barcollare e cadere a terra. Il branco Spinelli si scatena, prosegue la ricostruzione dei carabinieri: gli altri parenti si scagliano sul figlio della vittima, che interviene a difesa del padre malmenato. La moglie, intanto, fa il 112, ma i carabinieri non fanno in tempo ad arrivare che i 4 si dileguano.
Nella fuga, però, perdono due cellulari, raccolti dagli agenti insieme alle testimonianze dei presenti, che riescono a produrre l’identificazione degli aggressori.
http://www.cityrumors.it/pescara/cronaca/montesilvano-arresti-rom-spinelli-aggressione-ristoratore-razzismo-59856.html
questi episodi di incivilta e prepotenza devono essere considerati come un attentato alla vita di persone oneste e lavoratori e un giudice onesto dovrebbe presentarli il conto e farglielo pagare con gli interessi