Commissioni: il Pd viola i patti, no a Nitto Palma

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7 mag. (Adnkronos/Ign) – Dopo giorni di trattative, bracci di ferro, tensioni e ripetuti aggiustamenti, si vota per le presidenze delle commissioni permanenti. Al Senato non ce l’ha fatta l’ex ministro Francesco Nitto Palma ad essere eletto alla guida della commissione Giustizia. L’ex Guardasigilli, sul cui nome c’era un accordo all’interno della maggioranza, non è passato alla prima votazione ed è stato ‘bocciato’ anche alla seconda votazione. La commissione torna a riunirsi domani alle 14. Secondo il regolamento del Senato, anche alla prossima votazione sarà necessaria la maggioranza assoluta dei componenti la commissione e, qualora non venisse raggiunta, si passerà al quarto scrutinio con un ballottaggio tra i due nomi più votati.

Per il presidente dei senatori Pdl Renato Schifani “il no a Francesco Nitto Palma presidente della commissione Giustizia è un fatto politico, una cosa organizzata, non un caso di franchi tiratori. Ognuno ora dovrebbe assumersi le sue responsabilità”.

Per quanto riguarda le altre commissioni, Anna Finocchiaro (Pd) è stata eletta presidente della commissione Affari costituzionali del Senato; ad Antonio Azzollini (Pdl) la commissione Bilancio; a Nicola Latorre (Pd) la commissione Difesa; a Mauro Maria Marino (Pd) la commissione Finanze del Senato; al leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini la commissione Esteri; a Giuseppe Francesco Marinello del Pdl la commissione Ambiente.

Alla Camera Francesco Boccia del Pd è stato eletto presidente della commissione Bilancio; a Elio Vito del Pdl la commissione Difesa; a Giancarlo Galan la Commissione Cultura; a Francesco Paolo Sisto del Pdl la Commissione Affari costituzionali; a Fabrizio Cicchitto del Pdl la commissione Esteri. Donatella Ferranti del Pd alla commissione Giustizia; a Michele Bordo del Pd la commissione Politiche Ue; a Guglielmo Epifani del Pd la commissione Attività produttive; a Ermete Realacci del Pd la Commissione Ambiente; a Michele Meta del Pd la Commissione Trasporti; a Luca Sani del Pd la Commissione Agricoltura; a Michele Bordo del Pd la commissione Politiche Ue; a Cesare Damiano la Commissione Lavoro; a Pier Paolo Vargiu di Scelta Civica la commissione Affari sociali; a Daniele Capezzone del Pdl alla commissione Finanze.

Intanto, via libera dalla Conferenza dei capigruppo della Camera alla decisione del Pdl di cedere un suo seggio in Giunta delle Autorizzazioni della Camera a Fratelli d’Italia. La cessione di un seggio del Pdl a Fratelli d’Italia, ratificata dalla Capigruppo, consente l’ingresso di Ignazio La Russa in Giunta e quindi rende possibile e sempre più probabile la sua elezione alla presidenza.

Il M5S torna a rivendicare le presidenze delle Commissioni Copasir e Vigilanza Rai. “Anche solo immaginare di dare le presidenze che ci spettano a Sel e Lega, significa tentare di fare un Gran Premio facendo correre gli avversari con il muletto, ma il risultato non sarebbe tagliare il traguardo, bensì schiantarsi contro le tribune alla prima curva seria, essendosi privati dei freni”, scrive Vito Crimi, in un post sul blog di Beppe Grillo .

“Cosa direste – chiede – se in un girone di campionato le squadre potessero scegliersi l’avversario che preferiscono? Che razza di competizione sarebbe? E se addirittura scegliessero di giocare contro una squadra composta dalle loro stesse riserve? Vorreste mai essere voi a pagare per assistere a una partita così? E che ne sarebbe della legge di Darwin se le gazzelle potessero scegliersi il leone piu’ debole, invece di quello piu’ forte? E di un ascensore, se illudendosi di fare meno fatica pretendesse un contrappeso meno pesante? Cosa lo frenerebbe dallo schiantarsi al suolo, portando verso un tragico destino tutti i suoi sfortunati occupanti? Esattamente allo stesso modo, l’opposizione parlamentare non si sceglie (né tantomeno la si costruisce) tra quelle che fanno più comodo”.