7 mag. – “La sinistra italiana non esiste piu'”.
Lo ha detto Fausto Bertinotti, gia’ presidente della Camera dei deputati, a Lecce, nel corso di un breve incontro con i giornalisti a margine della presentazione del ventiseiesimo numero della rivista “Alternativa per il socialismo”. “E’ inutile stare a distinguere il Pd dal resto – ha aggiunto Bertinotti – questa sinistra, cosi’ come si e’ venuta modificando, e’ finita, e quindi quello a cui da’ luogo e’ una pura forma di sopravvivenza istituzionale, priva di energia e capacita’ di organizzare una visione di futuro”.
“La sinistra puo’ rinascere ma non puo’ sopravvivere nella continuita’ – ha aggiunto Bertinotti – attaccarsi alla continuita’ della sinistra esistente portera’ al declino. La sinistra puo’ rinascere solo da un punto di rottura con la sua storia recente”.
Parlando poi del Governo, Bertinotti ha affermato “non so che aspettative di vita abbia questo Governo ma di sicuro non da’ aspettative di vita al Paese”. “In Italia esiste oggi una tendenza presidenzialista molto forte” ha aggiunto precisando che tale tendenza rientra nell’ambito di una deriva “oligarchica” della vita politica italiana. “La tendenza presidenzialista – ha detto ancora – e’ interna alla costruzione dell’attuale sistema, caratterizzato anche dal deperimento del parlamento, dalla centralita’ del governo anche quando non ha una legittimazione democratica, dalla costruzione di una sorta di rete interburocratica delle organizzazioni che sempre meno reagiscono alla societa’ civile”.
“Il sistema politico italiano e’ infetto” ha risposto ancora ai giornalisti Fausto Bertinotti a Lecce, commentando l’exploit elettorale del Movimento 5 stelle e parlando di una “felice intuizione del M5S”, che e’ riuscito a veicolare “quella contestazione di massa a cui si sono esposti i partiti, compresi quelli della sinistra, dopo essere stati sussunti in una logica oligarchica”. “Il Movimento 5 stelle – ha aggiunto – ha capito che il sistema politico italiano e’ un sistema infetto, che quindi andava abbattuto, su questo ha guadagnato un consenso che misura tutta la distanza che esiste tra la politica e il popolo”. “La politica e’ sostanzialmente morta, si e’ suicidata – ha concluso Bertinotti – le elezioni hanno condannato l’esperienza governo Monti in maniera inequivocabile, hanno determinato che la maggioranza della popolazione votante si e’ schierata contro il sistema politico attuale, se si fa la somma dei voti del movimento cinque stelle e delle astensioni, solo che a questo sommovimento che avrebbe dovuto determinare un cambio nella direzione politica del paese invece e’ stata imposta la camicia di forza della continuita’”.(AGI) .