4 magg – Un archivio all’avanguardia con sofisticati sistemi di conservazione e controllo dell’umidita’, in un villa del ‘400 sulle colline di Firenze. Qui, a Villa Salviati, c’e’ la memoria e la storia dell’Unione europea in 5 chilometri di documenti. La nuova sede degli Archivi Storici dell’Unione Europea, che esistono da quasi 30 anni e che fino a pochi mesi fa erano ospitati presso Villa Poggiolo, sara’ aperta al pubblico e inaugurata ufficialmente il 10 maggio, in concomitanza con il Festival d’Europa e la conferenza ‘State of the Union’ (9 maggio), organizzata dall’European University Institute, a cui prenderanno parte, tra gli altri, i presidenti della Commissione europea Jose’ Manuel Barroso e del Parlamento Martin Schulz, e il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino.
In quest’occasione, saranno allestite due mostre, una nel Cortile di Michelozzo in Palazzo Vecchio, che illustrera’ l’esperienza politica e culturale dei tre padri dell’Europa, Robert Schuman, Konrad Adenauer Alcide de Gasperi, e una seconda, a Villa Salviati, dal titolo ‘Le fonti della storia dell’Europa’. Saranno esposti documenti che testimoniano il percorso dell’integrazione europea a partire dalla Seconda Guerra Mondiale e foto inedite come quella che ritrae Adenauer in un roseto .
Il 10 maggio, nel corso dell’open day, il pubblico potra’ visitare la sede dell’archivio, che e’ parte integrante del campus dell’Istituto Universitario Europeo, e il grande parco di 14 ettari che circonda la villa. Nell’archivio sono raccolti documenti delle istituzioni europee – Parlamento, Commissione, Consiglio dei ministri, Agenzia Spaziale Europea (Ase), Organizzazione Europea per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (Ocse) – e 150 fondi privati che testimoniano 60 anni di storia per complessivi 170.000 dossier. Tutta la documentazione dell’archivio, che e’ in buona parte anche digitalizzata, viene conservata con tecnologie sofisticate, in un deposito ipogeo all’avanguardia dotato di sistemi di eliminazione delle muffe, di controllo dell’umidita’ e di spegnimento del fuoco in caso di incendio. ”Il sito per la consultazione dei file conta un milione di accessi all’anno – spiega il direttore dell’Archivio Dieter Schlenker -, mentre circa 800 ricercatori frequentano le nostre sale con un incremento annuale di circa 120 nuovi studiosi. La ricerca pero’ oggi si fa particolarmente on line”.
A Firenze, arrivano ricercatori da tutta Europa, ma anche da Australia e Stati Uniti. ”Prima si studiavano molto i padri fondatori dell’Europa – spiega Schlenker – e infatti ci sono molte biografie su De Gasperi, Adenauer, Schuman. Negli anni Settanta e Ottanta si e’ affermato un nuovo punto di vista, di ricerca nella direzione degli stati membri e sul loro interesse nell’Unione. Quindi, un filone non piu’ dedicato ai grandi uomini ma alle istituzioni, agli stati membri. Oggi si studiano molto le relazioni tra l’Europa e il resto del mondo, la politica estera e internazionale e l’Europa nella globalizzazione”.