Milano, 3 mag. – L’associazione Luca Coscioni e i radicali difendono il video ‘Eutanasia legale’, parte della campagna promossa a favore di una legge di iniziativa popolare su fine vita e testamento biologico. Il filmato documenta la storia di Piera Franchini, malata terminale, che spiega la sua scelta di ricorrere all’eutanasia.
“Rispetto alla videotestimonianza di Piera, credo che l’unico scandalo sia quello di leggi che l’hanno costretta a lasciare l’Italia per morire senza soffrire”, scrive in una nota Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni. “Lo scandalo e’ quello della ‘morte all’italiana’, tra sofferenza, clandestinita’ e esilio”. “A Eugenia Roccella, che si indigna davanti al rischio che la morte sia affidata alla scelta da esprimere attraverso un questionario, chiedo se davvero ritiene meno burocratica la scelta da subire attraverso una condanna a una dozzina di anni di carcere per ‘omicidio del consenziente'”, prosegue Cappato.
“Nel ringraziare in particolare il partito socialista italiano e Rifondazione comunista per la loro adesione alla proposta di legge di iniziativa popolare, confermo che, come radicali dell’associazione Luca Coscioni, continueremo a raccontare le storie delle persone che non accettano il ricatto della clandestinita’ e continueremo a fornire il nostro aiuto a chi vuole opporsi a leggi e politiche violente”.
“Domani, la mobilitazione straordinaria della campagna www.eutanasialegale.it e’ una prima occasione, grazie alla generosita’ di Piera, per chiedere innanzitutto quel dibattito che e’ stato finora negato ai cittadini italiani”, conclude, con riferimento alla campagna di raccolta firma a sostegno della pdl. agi