3 MAG- “Danno da bere una bibita, poi uno si addormenta. Si addormenta, e basta”. E’ questo il racconto lucido dell’eutanasia fatto da Piera Franchini, una malata terminale, in un video choc diffuso oggi dai Radicali italiani.
Per veder garantito il diritto a decidere sulla propria vita- denunciano i Radicali- Piera ha dovuto affrontare un lungo ultimo viaggio, che l’ha portata da Chirignano, il suo paese in Veneto, fino a Forch, vicino Zurigo, in Svizzera. “Solo io ho il diritto di decidere su me stessa- spiega Piera nel video-io non voglio piu’ soffrire, questa e’ una sofferenza fine a se stessa”. “Sono morta il 13 aprile, quando il chirurgo mi ha detto per la prima volta che non c’era nulla da fare” ricorda la donna, affetta da un tumore al fegato in fase terminale, per la quale la fine e’ invece arrivata qualche mese dopo, lontana dalla sua casa.
Il suo caso- reso noto anche perche’ Piera ha contattato l’Associazione Luca Coscioni in risposta allo spot ‘A.A.A. malati terminali cercasi” ed e’stata accompagnata nel viaggio da Marco Cappato, tesoriere dell’associazione- non e’ l’unico: ogni anno sono circa 30 gli italiani che varcano il confine per non fare piu’ ritorno. Per questo l’Associazione Luca Coscioni ha lanciato una campagna di raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare sulla legalizzazione dell’eutanasia e del testamento biologico, che domani vedra’ una giornata di mobilitazione nazionale e alla quale hanno gia’ aderito, tra gli altri, il professor Umberto Veronesi, oncologo di fama mondiale, il regista Marco Bellocchio, i giornalisti Filippo Facci e Vittorio Feltri.
“Lo Stato Italiano deve garantire ai propri cittadini una morte serena accanto ai parenti e agli amici, non da soli, in un letto svizzero- spiega Filomena Gallo, segretario dell’associazione Luca Coscioni- questa e’ una campagna politica con la quale chiediamo che vengano riaffermati dei diritti che finora sono stati sottratti”. “Sono 80-90 mila i malati terminali che muoiono ogni anno, soprattutto di cancro: il 62% muore grazie all’aiuto dei medici con ‘eutanasia clandestina’, 1000 si suicidano per la negata eutanasia e altri 1000 tentano il suicidio”ricorda invece Carlo Troilo, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, citando dei dati forniti dall’Istituto Mario Negri. ansa