Femminicidio: Altre tre DONNE uccise, basta violenza: verbale, psicologica, economica e fisica. Inasprire le pene

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ROMA 03 Maggio 2013 –  Oggi, sono state 3 le donne uccise: Ilaria Leone, Chiara Di Vita e Alessandra Iacullo. Ogni 3 giorni in Italia viene uccisa una DONNA. Solo nel 2012, 124 donne sono state barbaramente uccise dalla violenza di un maschio, dalla prepotenza di un misogino, dall’arroganza di un maschilista, dalle mani di un vigliacco, dalla crudeltà di un kriminale. Nel 2013 sono già 10. Oggi, 3 Maggio 2013 sono state 3 le donne uccise: Ilaria  Leone e Chiara Di Vita e Alessandra Iacullo.

In Italia, la violenza contro le donne, cresce continuamente e nelle forme più svariate: da quella verbale, a quella psicologica, da quella economica a quella fisica.

Ad alimentare questa violenza,  sono politiche culturali, sociali ed economiche, che si riassumono nel mancato rispetto delle pari opportunità, quindi nella discriminazione.

Nel Paese più bello del mondo, del sole, dell’arte, della cultura e dei maschi latini, una donna, quando lavora e se lavora, lo fa spesso senza diritti che in alcuni casi sfiorano la schiavitù.

In Italia, una donna ha meno diritti e meno opportunità di un maschio.

Una donna con precarietà economiche è maggiormente penalizzata ed è più facilmente conducibile all’esclusione sociale.

I diritti umani delle donne sono parte inalienabile, integrale e indivisibile dei diritti umani universali. La violenza in tutte le sue forme di molestie sessuali e di sfruttamento, sono incompatibili con la dignità della persona umana e devono essere eliminate. ”

A nutrire questa barbara in-cultura si sono aggiunte le politiche di austerità di questo governo economicida, che infieriscono sempre più sui deboli e ancor più sulle donne. Le pone in uno stato di precario equilibrio, gli nega la possibilità di sfuggire dagli abusi e sopprime gli aiuti a chi subisce violenza.

Non pare vero, ma succede in Italia, anche oggi dobbiamo prendere atto che 3 DONNE sono state uccise. Il femminicidio in atto è da attribuire soprattutto ad un primitivo modello patriarcale che pone la vita delle donne, nelle condizioni peggiori di giorno in giorno: si va dall’assenza di rispetto, alla violenza verbale, psicologica fisica ed economica, per non parlare della tratta, della prostituzione,  dello stalking ed infine della violenza sessuale, dello stupro, della violenza fisica e dell’uccisione.

“L’abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte. Per abitudine si vive accanto a persone odiose, si impara a portar le catene, a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto”.  (Oriana Fallaci)

Dobbiamo essere uniti in questa guerra contro il male! Dobbiamo educare questi bipedi maschilisti, forti con i deboli e deboli con i forti, al massimo rispetto della DONNA, al suo riconoscimento, alla sua valorizzazione e soprattutto all’uguaglianza, al rispetto reciproco,  eliminando così il dominio del modello patriarcale, figlio di un modello culturale medievale fatto soltanto di violenza.

Armando Manocchia