2 magg – “E’ presumibile che in vista dell’estate, con il probabile aumento degli sbarchi, potrebbe esserci qualche difficolta’ a trovare posti nel Cara”. Cosi’ il direttore del Cara Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, Francesco Tipaldi, commenta all’Adnkronos gli ultimi sbarchi di immigrati che si sono registrati sulle coste calabresi, la scorsa notte a Reggio Calabria e nella giornata di ieri nel catanzarese.
Due sbarchi in due giorni, che hanno seguito di poco altri due precedenti arrivi di migranti, avvenuti nella notte tra il 28 e il 29 aprile nei pressi delle Castella e tra il 29 e il 30 aprile. “Sebbene dall’inizio dell’emergenza del Nord Africa dal 2011 ad adesso la capienza del Centro e’ stata quasi al limite – precisa – abbiamo avuto una gestione tranquilla, sia per i servizi adeguati che per il bilanciamento tra ingressi e uscite molto costante”.
“Gli immigrati sbarcati a Reggio Calabria non sono ancora stati trasferiti nel nostro centro, che al momento e’ pieno – spiega Tipaldi – Il Cara ha 1.450 posti ma nella struttura sono presenti 1.465 persone. Se nei prossimi giorni si liberano dei posti, probabilmente gli immigrati sbarcati a Reggio verranno mandati qui”. Come riferisce Tipaldi, tra i 1.465 immigrati ospitati nel Cara Sant’Anna, una settantina sono donne e una ventina i minori accompagnati.
“La maggior parte dei migranti provengono da Afghanistan e Pakistan – spiega Tipaldi – ma ci sono anche molti siriani e bengalesi”. Quanto agli sbarchi ravvicinati, alla domanda se si possa parlare di picco di arrivi, il direttore risponde: “Sono sette anni che gestiamo il centro e spesso capita che quando registriamo sbarchi di piccoli gruppi a distanza ravvicinata solitamente si tratta di una barca grande, con un centinaio di migranti a bordo, che vengono lasciati in zone diverse della costa”.
Secondo il direttore del Cara Sant’Anna, la presenza degli immigrati sul territorio non e’ vissuta come un disagio dalla popolazione locale. “Non registriamo disagio palese relativamente all’integrazione e alla convivenza tra immigrati e la popolazione locale, anche perche’ noi facciamo anche un’attivita’, peraltro non dovuta per legge, che consiste nell’inserimento dei bambini – spiega Tipaldi – che vengono accompagnati nelle scuole paritarie parrocchiali di Isola Capo Rizzuto per favorire l’integrazione con i bambini italiani”.
“Ormai sono dieci anni che Crotone convive con il fenomeno dell’immigrazione. La popolazione e’ abituata – riferisce Tipaldi – Ricordo un episodio della scorsa estate, quando sbarcarono una cinquantina di immigrati a Capo Rizzuto e alcuni residenti andarono a comprare delle pizze da offrire ai migranti appena sbarcati”.