I grillini continuano a discutere su questioni interne: ora gli stipendi

m5s

30 apr. – La ‘questione stipendi’ tiene di nuovo banco fra i grillini. L’ha rimessa in primo piano, secondo quanto apprende l’Agi, la mail con la quale Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio farebbero una proposta precisa ai parlamentari: restituire la parte eccedente a 5mila euro lordi dell’indennita’ e destinarla di mese in mese a associazioni di volontariato no profit da individuare con il voto della rete tra gli iscritti.

Quanto ai rimborsi, i parlamentari M5S li avranno solo per le spese effettivamente sostenute e rendicontate periodicamente. La differenza andra’ al fondo di solidarieta’.
Fra i grillini il dibattito e’ tornato a farsi acceso. Non e’ questo, c’e’ chi dice, che prevede il regolamento e non si possono cambiare le regole da un momento all’altro. Un sondaggio sarebbe stato aperto sul forum dei parlamentari e un’assemblea sulla questione compensi si terra’ la prossima settimana, anche se pare che ci sia gia’ chi ha fatto sapere che, qualunque sara’ la decisione, e’ orientato ad agire secondo coscienza.

Le posizioni sono diversificate anche in merito alla rendicontazione: si va dal trattenere tutta la cifra prevista per i parlamentari, perche’ chi ha famiglia e viaggia, pagando magari due affitti, con 2500 euro proprio non ce la puo’ fare, a chi propende per lasciare alla libera volonta’ del singolo la decisione di quanto trattenere e di quanto e a chi devolvere, anche perche’ le situazioni dei singoli non sono uguali e perche’, ragionano altri, “non e’ che in Parlamento si puo’ andare in mutande”.

Ma c’e’ anche chi osserva di essere in aspettativa dal proprio posto di lavoro e molti pensano di versare contributi volontari da destinare alla, anche se lontana visto l’eta’ media della pattuglia M5S, pensione. Non manca anche chi osserva che in ogni caso si era stabilito di prendersi tre mesi di tempo per una riflessione.
Il regolamento M5s prevede che l’indennita’ parlamentare dovra’ essere di 5mila euro lordi mensili e che il residuo dovra’ essere restituito allo Stato, ma si prevede anche che i parlamentari “avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per esercizio di mandato, benefit per le spese di trasporto e viaggio, somma forfettaria per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo”.