Codevigo (Pd) 28 Aprile 2013 – Laura Boldrini, neopresidente della camera dei deputati si recherà a Codevigo (Pd) il prossimo 15 Maggio per rendere omaggio alle 365 vittime dell’Eccidio ?
Come ogni anno, si ricordano le oltre 365 vittime dell’Eccidio perpetrato tra il 30 aprile ed il 15 maggio del 1945 dai partigiani comunisti della 28ma brigata Garibaldi “Mario Gordini”, allora guidata dal noto Presidente “onorario” dell’Anpi Arrigo Boldrini, il cui nome di battaglia era: ” Compagno Bulow”.
La Storia: Giunti a Codevigo a fine aprile del ’45, i partigiani di Arrigo Boldrini cominciarono a “prelevare” ed arrestare, nelle zone limitrofe, centinaia di fascisti o presunti tali che, finita la guerra, erano “tornati a casa” o erano sempre stati a casa loro lavorando i campi o nelle officine. Questi fascisti furono poi seviziati e massacrati a gruppi lungo le rive del Brenta e del Bacchiglione.
La stragrande maggioranza degli uccisi erano operai e braccianti agricoli ravennati, colpevoli unicamente di aver aderito alla Repubblica Sociale Italiana. Le persone prelevate dai sicari di Boldrini vennero immediatamente portate a Codevigo, dove furono ammassate insieme a molti altri prelevati sempre nelle zone limitrofe.
A Codevigo, dopo essere stati sottoposti a brutali sevizie e depredati di ogni avere, i prigionieri vennero fucilati a gruppi lungo gli argini. Molti di quei corpi furono portati via dalla corrente del fiume; altri corpi furono sepolti sbrigativamente o issati su dei carretti per essere scaricati nei pressi dei vari cimiteri della zona.
Nella sola Codevigo verranno rinvenute 104 salme (77 in un’unica fossa comune), 17 in un’altra fossa a S. Margherita, 12 a Brenta d’Abbà, 15 a S. Maria, 18 a Ponte di Brenta.
In quei giorni di “caccia al fascista”, particolari attenzioni vengono riservate agli abitanti del paese. Sospettati di simpatie fasciste ed ex appartenenti alle Forze armate – segnalati molto spesso per motivi di vendetta personale – vengono prelevati dalle loro case e condotti nella sede del CLN (l’attuale municipio) dove si svolgono i processi contro i fascisti locali.
Presidente del fantomatico tribunale è lo stesso Arrigo Boldrini che ascolta in silenzio le accuse e le menzogne rivolte ai prigionieri e poi, sempre in silenzio, emette il verdetto: pollice in basso, condanna a morte; pollice in alto – ma accade di rado – salvezza.
Due esempi valgano per dare l’idea di come vennero “giustiziati” i condannati: Corinna Doardo, maestra elementare, i partigiani la prelevarono, la sottoposero a sevizie tali che il medico accertò che solo un orecchio era rimasto intatto, la fucilarono e abbandonarono il cadavere nudo nel cimitero.
Mario Bubola, figlio del podestà del paese, fu prelevato da casa e poi torturato. Tentarono di tagliarli il collo con del filo spinato; gli fu tagliata la lingua, infilatagli poi nel taschino della giacca, gli furono tagliati i testicoli che gli furono messi in bocca. Fu poi sepolto in un campo di Erba Medica.
Dopo la “liberazione”, il “comandante” Arrigo Boldrini, il compagno Bulow, ex camicia nera, è stato Segretario Nazionale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di cui è attualmente Presidente onorario, ed ha ricevuto la medaglia d’oro al valore militare. Più volte deputato e senatore della Repubblica nelle file del PCI ,nel 1989 ha aderito al PDS.
E’ doveroso commemorare l’eccidio di Codevigo. Il recupero della memoria storica è un passo essenziale per rendere giustizia a coloro che sino ad oggi non l’hanno ancora avuta.
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