28 apr – […] il dibattito sulle riserve auree di Banca d’Italia si è rianimato, probabilmente anche a causa del crollo del prezzo dell’oro, che richiama l’attenzione sul ruolo dei mercati e della speculazione nelle vicende dell’economia. Su ilsussidiario.net anche Marco Fortis ha illustrato la proposta Bankoro di Quadro Curzio e Coltorti. L’argomento da loro sviluppato su Il Sole 24 Ore, oltre ad appoggiare l’idea di utilizzare in qualche modo le risorse dormienti, quale l’oro, conferma appieno il mio timore.
Attraverso una giusta esigenza – creare nuove fonti di finanziamento – si tenta di raggiungere il più prosaico scopo di far pervenire ancora altri soldi alle banche, e questa volta non solo come finanziamento a tasso di favore, ma direttamente come patrimonio.
In sintesi, si tratta di regalare almeno 10 miliardi alle banche tramite una partita di giro, che forse sarebbe meglio chiamare gioco delle tre carte: Banca d’Italia crea un Fondo speciale in modo che nel suo bilancio appaia il valore di mercato dell’oro, con questa causale paga delle tasse che il Tesoro gira alla Cassa Depositi e Prestiti, che a questo punto compra le quote detenute dalla banche private in Banca d’Italia, a un prezzo super-rivalutato rispetto a quello di carico storico. Nulla si muove, nessuna ricchezza viene creata, ma Banca Intesa, Unicredit e le altre – come Mps o Carige – gongolano. […]
Fonte il sussidiario