21 apr – “Queste giornate di primavera ricordano un altro aprile, quello del 1945. La fine di una lunga guerra e la volontà di ricostruzione. Il Paese, come allora, è in macerie. C’è però una differenza, tra il comico e il tragico. Nessuno dopo il… 25 aprile si azzardò a girare per le strade in fez e camicia nera. I fascisti si dileguarono o cambiarono casacca. Il ventennio mussoliniano si concluse nel peggiore dei modi, ma nel dopoguerra almeno non si candidarono al Governo i superstiti del Gran Consiglio del Fascismo. Non ci fu un inciucio tra Togliatti e Dino Grandi.”
cit. Beppe Grillo 19 Aprile 2013″
CASAPOUND RISPONDE:
Informiamo Beppe Grillo che:
1 – I fascisti (solo per loro puoi usare questo appellativo, non per i voltagabbana) a fine guerra non si dileguarono: ne furono uccisi circa 12.000 , spesso con le loro famiglie, con processo sommario o violenza arbitraria. Furono uccisi dai padri “nobili” del Partito Democratico.
2 – Molti cambiarono casacca, ma molto prima della fine della guerra. O almeno quanto bastava a garantirgli un radioso futuro nella nuova repubblica. Penso a Napolitano, Giorgio Bocca, il tuo caro Dario Fo, Licio Gelli, Eugenio Scalfari, Giulio Andreotti e tanti altri. Te li puoi cercare in rete.
3 – Ogni singolo fascista che abbia affrontato una fucilazione partigiana o ogni singola fascista che abbia affrontato le violenze bestiali dei partigiani merita 1000 volte più rispetto di ogni singolo buffoncello viziato che hai spedito in parlamento.
4 – Dopo il 25 Aprile nessuno si azzardò a rimuovere quanto il fascismo aveva costruito per l’Italia. Le case, le scuole, le strade, le terre bonificate, le leggi, gli istituti sociali, le aziende pubbliche, l’imprenditoria di Stato. Che esistono ancora e sopravviveranno a te e al tuo movimento.
5 – Volevi fare la rivoluzione, parlavi di economia, di sovranità, di moneta e ti ritroviamo a friggere l’aria con l’antifascismo e la candidatura a presidente della repubblica di un ex parlamentare comunista ottantenne che prende 10.000 Euro al mese di pensione.
Smetti di evocare guerre civili, bastoni, scontri. Perché fuori dal palazzo e dietro lo schermo del computer c’è la strada. E li ci siamo noi.
Simone Di Stefano