ROMA, 21 APR – Sauna, massaggi e suite lussuose per deporre le armi della jihad. Cosi’ l’Arabia Saudita spera di convincere i terroristi di Al Qaida a cambiare vita. Un tuffo nella piscina olimpionica per lavar via i peccati dell’estremismo. L’idea e’ venuta al ministero degli Interni saudita: costruire a Ryad un centro benessere, sul modello delle cliniche di ‘rehab’ da cui entrano ed escono le star di Hollywood per disintossicarsi da alcol e droghe, dove militanti di Al Qaida messi in galera per terrorismo possano parlare con degli psicologi. Ma anche rilassarsi in palestra o nella stanza della tv. “Circa 3.000 prigionieri dovranno passare per uno di questi centri prima di poter essere rilasciati”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Interni. Un altro ‘rehab’ ha aperto a Gedda e altri tre saranno costruiti a nord, est e sud del Regno Saudita. Ma quello di Ryad e’ il primo a offrire il lusso come un incentivo a mollare la strada dell’estremismo. Un complesso di dodici edifici, ognuno ospitera’ 19 prigionieri che li’ potranno persino ricevere visite dai familiari. La buona condotta dei terroristi di Al Qaida sara’ premiata con un permesso di due giorni da trascorrere con le loro mogli. “Per combatterli, dobbiamo dare loro un equilibrio intellettuale e psichico, attraverso il dialogo e la persuasione”, ha detto il direttore dei centri Said al-Bishi spiegando che durante il giorno seguiranno dei seminari sulla religioni. Finora sono 2.336 i prigionieri di Al Qaida sottoposti al programma di recupero. Di questi la percentuale che e’ ricaduta in un “comportamento deviante”, come lo chiamano i sauditi non supera il 10%, un numero “incoraggiante”, secondo il direttore. Percentuale esigua ma che vede anche la presenza di prigionieri eccellenti: uno fra tutti, Saeed al-Shehri, diventato vice di Al Qaida nella penisola araba dopo un soggiorno in rehab.
(di Benedetta Guerrera) (ANSAmed)