Avvocatessa aggredita con l’acido, tre albanesi nel mirino

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Pesaro, 20 apr. – L’indagine sull’aggressione a Lucia Annibali, trentacinquenne avvocato pesarese, alla quale uno sconosciuto le ha deturpato il volto, gettandole addosso acido solforico, va avanti senza sosta.

La procura e’ convinta delle proprie ragioni: Luca Varani, collega e coetaneo della vittima, sarebbe il mandante. Oggi, intanto, il gip ha stabilito che l’indagato restera’ in carcere. Sul fronte delle indagini, gli inquirenti sono a caccia dell’autore materiale dell’aggressione e dei suoi eventuali complici. Si continua a passare al setaccio ogni ipotesi, ma sembra sempre piu’ prendere corpo la pista di tre albanesi.

La pista al momento piu’ accreditata parte da un cittadino albanese che, nelle scorse settimane, ad un controllo di polizia, feri’ involontariamente un agente con dell’acido. Da qualche giorno, le condizioni del poliziotto sono peggiorate, tanto che l’albanese e’ stato inserito in una lista di ricercati. Al momento e’ irreperibile, cosi’ come altri due suoi connazionali, anche loro con ogni probabilita’ clandestini che, secondo gli investigatori, potrebbero avere un ruolo piu’ diretto nell’aggressione della donna.

Una terza persona, che al momento avrebbe invece solo un ruolo marginale nella vicenda e’ stata intanto ascoltata. Sarebbe un pescatore che pero’, all’ora dell’aggressione, avrebbe riferito di essere in mare aperto. La prossima settimana, gli inquirenti avranno qualche informazione ‘tecnica’ in piu’. I periti del pubblico ministero, che ieri hanno lavorato sulla ferita presente sul dorso della mano destra di Varani, potrebbero fornire le prime indicazioni per capire se si tratta di una ferita conseguente alla corrosione da acido o, come sostiene Varani, di una semplice scottatura dovuta a una caffettiera bollente.

I carabinieri attendono poi dai medici del centro grandi ustionati dell’ospedale di Parma il permesso per poter parlare con Lucia Annibali. (AGI) –