18 apr – E ora viene fuori che sono i milanesi quelli da educare. Quelli che non sanno convivere con i rom e devono imparare a farlo. La giunta Pisapia stanzia 40mila euro per organizzare – si legge letteralmente nel provvedimento – «progetti volti alla sensibilizzazione dei cittadini contro la discriminazione».
I corsi di educazione e mediazione saranno promossi soprattutto nelle zone in cui sorgono i sette campi autorizzati: Bonfadini, Chiesa Rossa, Idro, Impastato, Martirano, Negrotto, Novara (anche se quest’ultimo chiuderà entro la fine dell’anno).
L’investimento, almeno, prevede un impegno anche da parte delle famiglie rom «perché riflettano sulle percezioni e i messaggi che le loro azioni determinano nel vissuto delle comunità dei quartieri limitrofi e mettano in atto comportamenti che favoriscano la relazione positiva con le comunità di abitanti dei quartieri».
L’investimento dell’amministrazione comunale si affianca ai 56mila euro stanziati per i controlli nei campi da parte della polizia municipale e ai 540mila euro previsti per interventi di promozione dell’integrazione. Quasi come se la mancata integrazione dei rom fosse una questione di marketing.
Ora si dà una bella ripulita ai pregiudizi, si crea una nuova immagine dei nomadi e via, tutti amici: milanesi e zingari. Lo sgombero non va più di moda, si cerca a tutti i costi di favorire un insediamento in pianta stabile. E nella delibera del piano rom si usano mille termini diversi (inclusione abitativa, sosta per i nuclei familiari che praticano il nomadismo, centri di emergenza sociale) ma significano tutti la stessa cosa: nuovi campi. […]
Fonte il giornale