11 apr. (TMNews) – L’India ha apprezzato la “coerenza” e “il mantenimento della parola data” dell’Italia per il rientro in India dei marò. Lo ha ricordato oggi il premier Mario Monti da Londra. Mentre dall’India arriva la notizia che la vicenda è passata all’Ufficio centrale di investigazione (Cbi): unico modo, secondo fonti indiane, “per evitare la pena capitale” ai due connazionali accusati dall’India di aver ucciso due pescatori.
Anche oggi quindi si è parlato del caso dei due militari italiani, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone: “Nei miei incontri internazionali non ho mai mancato di sensibilizzare sul tema dei marò che si trovano in India. Della questione ne ho parlato oggi con l’Alto rappresentante per gli Esteri e la Difesa dell’Unione europea ‘barones’ Ashton e con il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle. Con loro ho ribadito i punti fermi della posizione italiana. Il nostro paese ha un ruolo importante nella prevenzione della pirateria internazionale e questo ruolo deve essere riconosciuto”, ha detto Monti da Londra nella sua veste di ministro degli Esteri.
In questi giorni il premier indiano Manmohan Singh è in visita ufficiale in Germania. “In tal senso – ha aggiunto Monti – ho parlato con il ministro Westerwelle che mi ha confermato l’apprezzamento della parte indiana”.
Intanto il caso, come scrive oggi la tv indiana Cnn-Ibn, sarà trasferita dall’Agenzia nazionale di investigazione (Nia) all’Ufficio centrale di investigazione (Cbi).
L’agenzia federale anti-terrorismo aveva contestato ai due fucilieri italiani, oltre all’omicidio, anche la violazione della legge sulla pirateria, Suppression of Unlawful Acts Against Safety of Maritime Navigation and Fixed Platforms on Continental Shelf Act, che prevede la pena di morte.
Le fonti sentite dalla Cnn-Ibn hanno sottolineato come il trasferimento del caso all’Ufficio centrale di investigazione sia l’unico modo per il ministero dell’Interno indiano di evitare la pena capitale per i due marò, come assicurato all’Italia.